PESCARA Il camion a tre assi è ormai una sorta di coperta di Linus per Luciano D'Alfonso: inseparabili. Ieri ci è salito su anche all’inaugurazione del suo comitato elettorale di Pescara, a due passi da piazza Alessandrini. Campagna elettorale stile 1948, con bagno di folla plaudente e volantinaggio in strada per stringere una per una le mani degli elettori.
AL DUCA D’AOSTA
Giornata frenetica, a Pescara, quella di ieri per D'Alfonso. In mattinata all’hotel Duca d’Aosta l'incontro promosso dal Psi, partito dai lunghi trascorsi in Abruzzo, oggi nuovamente incardinato nel cartello del centrosinistra con il simbolo della prima Repubblica. Due ore dopo la convention dell'Aurum, dove il coordinatore nazionale di Fli, Daniele Toto lanciava così Abruzzo Liberal: «Abbiamo la possibilità di dimostrare che la politica non è quella inconcludente degli ultimi cinque anni, con un patto fondativo nuovo». Nel pomeriggio l'inaugurazione del suo comitato elettorale, in via dei Marrucini 9, con cinquecento persone accalcate all'esterno (nella foto). Certo, resta da superare il passaggio delle primarie, ma il passo di D'Alfonso è già quello del candidato in pectore a governatore.
ALL’AURUM
Quando arriva nella sala Tosti dell'Aurum, l'antico liquorificio progettato da Giovanni Michelucci e Amedeo Pomilio, scatta la tentazione dei riferimenti simbolici: «Qui si trovano coniugati bellezza e ambizione della nostra regione. Con questo stesso sentimento dobbiamo coniugare le alleanze per un Abruzzo migliore. La politica diventa credibile per le cose che fa». Quella politica del fare che D'Alfonso rimanda anche alla cura del territorio: «Prevenire oggi, con investimenti mirati a migliorare la tenuta idrogeologica della nostra terra, significa spendere undici volte di meno nel momento in cui ci troviamo ad affrontare una grave calamità, come è accaduto con il terremoto dell'Aquila. Basti pensare allo stato in cui versano oggi i nostri fiumi, tanto decantati dai poeti e attorno ai quali, in passato, si sono sviluppati civiltà e prosperità». E' già buio quando il camion a tre assi fa rientro con la marmitta fumante nel capannone.