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Data: 25/02/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Tasse. Cuneo fiscale giù di 10 miliardi tutelati soprattutto i redditi medio-bassi

ROMA Un taglio del cuneo fiscale «a doppia cifra», del valore di 8-10 miliardi. Nel suo intervento al Senato Matteo Renzi ha confermato che la riduzione delle tasse sul lavoro è la priorità del governo. Il piano dovrebbe avere effetto già da quest’anno e sarà basato, come ha spiegato il premier, su «misure serie e irreversibili». La doppia cifra si riferisce in realtà all’impatto percentuale che l’intervento dovrà avere su alcune voci che compongono tipicamente il cuneo fiscale: l’Irap per le imprese e l’Irpef pagata in particolare dal lavoratore medio: entrambe dovrebbero essere ridotte di circa il 10 per cento. La priorità sarà data alle retribuzioni medio-basse, come del resto suggerito al nostro Paese nel recente rapporto dell’Ocse Going for growth (firmato dal neoministro dell’Economia Pier Carlo Padoan).
I BENEFICI PER LE IMPRESE
Per le imprese, nel mirino c’è appunto l’imposta regionale sulle attività produttive. Tolta la componente pagata dalle stesse amministrazioni pubbliche, che rappresenta una partita di giro, il gettito è di circa 23 miliardi: si prevede quindi di tagliarne più o meno 2,3, limitando così sensibilmente l’incidenza di questo prelievo sul costo del lavoro.
Ma un importo ancora più consistente, dell’ordine di 5,5 miliardi, sarà destinato al taglio dell’Irpef. L’intervento dovrebbe essere doppio. Da una parte ci sarà un forte potenziamento delle detrazioni per lavoro dipendente: sono già state ritoccate verso l’alto dal governo Letta (con un impegno finanziario di 1,7 miliardi l’anno a regime); ma l’idea è ora cambiarne la struttura. Fino ad un livello di reddito di 15 mila euro l’anno gli sconti saranno in cifra fissa, in modo da massimizzare il vantaggio, mentre inizieranno a decrescere al di sopra di questo valore per poi annullarsi a 55 mila euro. Per un lavoratore che guadagna 25 mila euro il calo dell’imposta dovrebbe essere del 10 per cento, circa 500 euro.
IL CETO MEDIO
Il secondo capitolo del riassetto sarà invece il taglio dell’attuale aliquota del 38 per cento, applicata tra i 28 mila e i 55 mila euro di reddito l’anno. La riduzione di almeno un punto avrà un impatto un po’ diverso, andando a beneficiare il ceto medio o anche medio-alto. Complessivamente dunque il piano dovrebbe valere circa 8 miliardi, ma l’esecutivo non esclude che questo sforzo possa aumentare fino ad un importo di circa 10 miliardi.
L’altro fronte della politica fiscale è quello della semplificazione. Qui Matteo Renzi punta a un «fisco amico» e la principale novità prospettata è l’invio ai contribuenti della dichiarazione dei redditi precompilata, che dunque dovrebbe essere completata dagli interessati con poco sforzo visto che molti dati sono già in possesso dell’amministrazione. Un passaggio tecnicamente già possibile visto che le dichiarazioni sono consultabili per via telematica.

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