PESCARA Ieri mattina, i pescaresi si sono svegliati con la città tappezzata di manifesti giganti di 6 metri per 3 con il volto di Guerino Testa e la scritta «Noi che amiamo Pescara». È l’annuncio che il presidente della Provincia si è candidato ufficialmente a sindaco. Uno scatto in avanti improvviso, che ha lasciato di sasso Mascia e il suo partito Forza Italia, ancora convinti di poter trovare un’intesa con il Nuovo centrodestra sulla candidatura del sindaco uscente. Mascia non ha voluto commentare questa iniziativa del suo rivale. Ha detto solo di aver ricevuto tante telefonate ieri mattina, dopo la comparsa dei manifesti, da parte di cittadini pronti a sostenere la sua candidatura. I partiti della coalizione restano, quindi, divisi e questa mossa di Testa potrebbe compromettere definitivamente i rapporti tra Forza Italia e il partito di Testa, il Nuovo centrodestra. A meno che non si vada alle primarie per far scegliere i cittadini. «Ho voluto fare i manifesti», ha spiegato Testa, «per confermare il mio futuro impegno per la città. Non ho scritto che mi candido a sindaco per rispetto della coalizione». In effetti, non ci sono indicazioni elettorali sui manifesti, ma la sua candidatura a sindaco appare scontata. In compenso, nel manifesto compaiono i colori biancazzurri della squadra di calcio cittadina e in basso la forma di un cuore con all’interno la scritta «Testa cuore». «Mi auguro che la coalizione decida con grande fretta di andare alle primarie per la scelta del sindaco, al massimo entro domani (oggi, ndr)», ha affermato il presidente della Provincia, «spero che prevalga il buon senso dei partiti alleati e si vada alle primarie, come chiede adesso anche Fratelli d’Italia-An». Ma Forza Italia non è affatto d’accordo. Lo ha ribadito ieri il coordinatore regionale dei forzisti Nazario Pagano. «La nostra formazione è contraria alle primarie», ha rivelato, «sono comunque convinto, anzi ho la certezza, che troveremo un accordo sulla candidatura a sindaco». Forza Italia ha già fissato come principio che tutti i suoi amministratori locali uscenti debbano essere ricandidati di diritto e quindi anche Mascia. E su questo punto non sembrano esserci spazi di manovra. «Mascia sarà candidato, a meno che non decida lui di rinunciare a un secondo mandato», ha avvertito Pagano. Il Nuovo centrodestra, invece, non è disposto a cedere su Testa. «Chiediamo la candidatura a Pescara», ha detto più volte la coordinatrice Federica Chiavaroli. Sembra impossibile un accordo. Nel frattempo, l’attesa riunione prevista per oggi a Roma tra i partiti del centrodestra è in pratica saltata. Pagano ha chiesto di rinviarla, perché dovrà presiedere a Pescara la seduta del consiglio regionale. A Roma, tuttavia, si dovrebbe riunire lo stesso la commissione elettorale guidata Altero Matteoli, ma per parlare di elezioni in altri Comuni. Lo scatto in avanti di Testa ,comunque, non rasserena gli animi nel centrodestra. La conferma arriva dalle dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia alla Regione Lorenzo Sospiri. «Testa poteva evitare di far affiggere i manifesti», ha osservato, «è vero che possono andare bene anche per un’eventuale candidatura a consigliere comunale, ma se avesse aspettato una settimana, non avrebbe fatto male». Più diplomatico Pagano: «Testa, nonostante sia passato al Nuovo centrodestra, continuo a considerarlo dei nostri. Già cinque anni fa aveva espresso il desiderio di candidarsi a sindaco».