PESCARA Con la speranza di batterlo allo scontro diretto, Guerino Testa batte sul tempo Luigi Albore Mascia alla voce manifesti elettorali. «Noi che amiamo Pescara» è lo slogan che campeggia sui manifesti 6x3, apparsi ieri in città, che ritraggono il presidente della Provincia di Pescara. Nel maxi manifesto non ci simboli di partito, neanche quello del Nuovo centrodestra nel quale milita Testa «perché - spiega l'interessato - voglio ribadire che intendo impegnarmi per la città e che siano i cittadini a scegliere il miglior candidato della coalizione, puntando su un'unità che non è stata ancora raggiunta». Se Forza Italia tira dritto su Mascia, Testa tira dritto su se stesso: ormai il dado è tratto e non si torna indietro. «Voglio fare il sindaco» è il tormentone di febbraio, una diatriba che coinvolge gli ex amiconi del centrodestra destinata a essere risolta oggi a Roma. Attorno al tavolo delle trattative si ritrovano Altero Matteoli e Raffaele Fitto (Forza Italia) per perorare la causa del sindaco uscente, e Renato Schifani (Nuovo centrodestra) per sostenere il sindaco aspirante. «Il tempo passa e qui non si decide», sbotta Federica Chiavaroli, senatrice Ncd, impegnata ieri a Palazzo Madama a votare la fiducia al governo Renzi. Il tavolo politico non si occupa solo delle candidature al Comune di Pescara, ovviamente, ed è questa la preoccupazione principale della senatrice: «Serve una decisione che non ammetta repliche, - sottolinea la Chiavaroli - tirare per le lunghe non è utile a nessuno ed è logorante. A livello nazionale, poi, abbiamo condiviso con Forza Italia la linea sulle loro candidature, chiedendo il via libera solo su Pescara, quindi ci aspettiamo scelte conseguenti...». La senatrice si richiama al famoso "patto di Teramo", presenti Angelino Alfano e Gaetano Quagliariello, quando Ncd sottoscrisse senza fare una piega le ricandidature di Gianni Chiodi alla regione di Maurizio Brucchi al Comune di Teramo. Ma dopo quella domenica di gennaio nella quale sembravano essere sbocciati "amorosi sensi" tra Forza Italia e Nuovo centrodestra accadde scoppiò la Rimborsopoli d'Abruzzo che scompaginò il quadro politico, rimettendo in discussione nomi e alleanza che parevano acquisite. "Per l'ennesima volta - ha concluso la senatrice Chiavaroli - ribadisco che noi vogliamo presentarci alle elezioni senza spaccature, ma se lo stallo continua l'unica soluzione si chiama primarie". Che Ncd vuole al pari di Fratelli d'Italia-An, come ha assicurato il coordinatore Roberto Petri, il quale ha confermato che «l'unica a non volerle è Forza Italia».