MONTESILVANO Giallo sulle nuove elezioni a Montesilvano: il commissario prefettizio Maria Pia De Rosa non ha ricevuto il Decreto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in merito allo scioglimento del Consiglio comunale e questo significa che il ritorno alle urne rischia di slittare. Niente election day il 25 maggio, con la prospettiva di una proroga del commissariamento del Comune. Attesa e ansia sono destinate a prolungarsi sine die, tenendo sulle spine le due coalizioni, mentre il Movimento 5 Stelle ha già lanciato l'offensiva con il giovane Manuel Anelli. Il centrodestra si è dato un mese di tempo per trovare un nome condiviso, ma l'intesa è lontana perché tutti vogliono candidarsi, ma nessuno incontra la condivisione generale. Francesco Maragno sembra avere il profilo istituzionale più idoneo, ma preferisce rimanere defilato, per ora. Vuole candidarsi senz'altro Carlo Tereo de Landerset, che i voti li avrebbe, ma si è tagliato alle spalle alcuni ponti due anni fa sostenendo di fatto il centrosinistra. All'ex presidente del Consiglio comunale, Manola Musa, altra pretendente al "soglio", ha già detto che farà una guerra senza quartiere. Fra i litiganti, stavolta, potrebbe godere Ernesto De Vincentiis, che ha rotto gli indugi decidendo di competere da solo con la lista Montesilvano Futura, ispirata da Carlo Masci. Il centrosinistra, invece, è ancora al "caro amico". La segretaria cittadina del Pd Romina Di Costanzo parla della necessità di avere «un sindaco di quartiere per accentuare il rapporto con il territorio e la partecipazione democratica dei cittadini. Una figura nominata direttamente dal sindaco, individuata su base volontaria tra proposte e candidature dalla base, per dar seguito ad un processo di recupero del rapporto con i cittadini attraverso l'organizzazione di un motore di ascolto quotidiano».