PESCARA Mercoledì da leoni per Nazario Pagano e Federica Chiavaroli, coordinatori regionali di Forza Italia e Ncd, l'un contro l'altra armati per sostenere la causa dei rispettivi candidati sindaci Luigi Albore Mascia e Guerino Testa. Entrambi vanno al tavolo delle trattative con i responsabili nazionali Altero Matteoli, presidente della commissione elettorale, e Renato Schifani. In gioco c'è il piatto più ricco delle prossime urne vale a dire il Comune di Pescara, che è anche il caso più ingarbugliato per i responsabili delle due anime del centrodestra. Mascia e Testa sono entrambi stufi e snervati dal continuo rinvio della decisione finale. Ma se il sindaco uscente fida sull'apparato di un partito ancora consistente, quello aspirante scalpita per ottenere l'investitura ufficiale. «Altrimenti vado da solo con una mia lista. - conferma Testa - Ormai ho capito che la coalizione non troverà la quadratura su un nome condiviso al 100%, ragione di più per non accettare diktat romani. Come non mi sembra possibile che fra i due litiganti possa godere il terzo, perché un terzo non c'è». Chiaro riferimento a Carlo Masci, assessore regionale uscente che potrebbe essere cooptato dai vertici nazionali per salvare il centrodestra pescarese. Anche per ribadire che lui non scende dalla barricata, Testa si è portato avanti col lavoro, tappezzando la città con una decina di manifesti 6x3 intitolati «Noi che amiamo Pescara». Quasi un invito agli innamorati della città dannunziana a sposare la causa del presidente della Provincia che non vede l'ora di attraversare piazza Italia e trasferirsi cento metri più a ovest, destinazione Municipio. La senatrice Federica Chiavaroli non si pronuncia alla vigilia del vertice capitolino, Nazario Pagano conferma che Forza Italia manda in soffitta le primarie e mette in prima fila Mascia: "E' lui il candidato sindaco naturale, poi vedremo cosa maturerà a Roma. Di certo non voglio neanche sentir parlare di lotta fratricida e di liste contrapposte alle elezioni, cose che farebbero solo il gioco degli avversari". Tertium non datur, secondo Pagano, e su questo conta Guerino Testa per spuntarla.