MONTESILVANO Il presidente Napolitano ha firmato alle 14 d lunedì scorso il decreto che ratifica lo scioglimento del consiglio comunale di Montesilvano. La notizia è ufficiale e apre la strada alle elezioni anticipate nel turno del 25 maggio. A cura della prefettura, che ieri ha ricevuto copia del provvedimento, i passaggi successivi.
Dunque, si vota, ma per il resto è nebbia in Valpadana: in città si respira un’aria di confusione totale con una classe politica disorientata, che al momento rivolge le sue attenzioni al 6 marzo. Per quel giorno il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato dal sindaco Di Mattia a seguito delle dimissioni in blocco di 13 consiglieri. Come dire che fino a quella data si vivrà in un limbo politico. «I giudici amministrativi - spiega l’ex assessore Anthony Aliano - dovranno decidere se rigettare il ricorso o concedere la sospensiva, fissando la discussione di merito». Nel caso dovessero accettare il ricorso, Di Mattia tornerebbe in municipio, ma nulla vieta che i 13 ripresentino le dimissioni in blocco con conseguenze nefaste per la città.
La segretaria del Pd Romina Di Costanzo: «Dopo aver escluso il ricorso alle primarie, che richiedono tempi tecnici troppo lunghi, noi continuiamo ad incontrare i cittadini delle varie associazioni di categoria e questa sera alle 21 si terrà il direttivo al gran completo». Possibile azzardare il totosindaco? «Non facciamo anticipazioni di sorta - aggiunge la coordinatrice cittadina - ma stiamo lavorando su alcuni nomi di prestigio». La scelta del candidato insomma non si presenta facile. Tra i nuovi nomi sul tappeto, accanto alla riconferma di Di Mattia invocata da più parti, quelli dell’ex assessore Feliciano D’Ignazio (Pd), forte delle 762 preferenze raccolte come candidato al consiglio, e il vicesindaco udc uscente Lino Ruggero.
L’augurio è che facciano di meglio, ma questa volta dovranno misurarsi con il Movimento 5 stelle che ha indicato il suo candidato sindaco prima di tutti gli altri gruppi; ha scelto un giovane studente universitario, Manuel Anelli, già candidato a sindaco, poi escluso dal consiglio comunale in base al ricorso di Claudio Daventura, allora pdl: «Non siamo più degli outsider, ma concorrenti di peso. Vinceremo - ha strillato in piazza tre giorni fa, in occasione della visita del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio - ; la gente ha capito che siamo noi i loro unici difensori e ci voterà. Minimo andremo al ballottaggio».
Uno stato d’animo diverso nel centrodestra, dove la strada dell’accordo si presenta irta di ostacoli. Dopo il primo incontro con Nazario Pagano, i 13 che hanno mandato a casa Di Mattia, dovranno scegliere la persona che li rappresenterà tutti. «In tal caso - ha fatto sapere Ernesto De Vincentiis candidato di Montesilvano futura - saremo pronti a fare un passo indietro e ad appoggiare il centrodestra». I papabili? Forse Manola Musa o Francesco Maragno o Tereo De Landerset (che però non piace alla Musa). Metterli d’accordo resta un’impresa ardua. Infine bisognerà sapere se Sel e Pdci entreranno in coalizione con il Pd o apriranno a Rifondazione e Verdi.