Per contrastare i «portoghesi» il consiglio comunale
chiede di reintrodurre la figura dopo decenni di assenza
Un tentativo di risanare i conti del trasporto pubblico, aumentando la sicurezza a bordo di autobus e tram e, magari, riutilizzando il personale in eccesso impiegato negli uffici. Il bigliettaio a bordo dei mezzi pubblici, abolito a Roma alcuni decenni fa, adesso potrebbe tornare, per contrastare un’evasione tariffaria che fa perdere ogni anno decine di milioni di euro e che, soprattutto in periferia e dopo il tramonto, riguarda quasi la totalità dei passeggeri (abbonati esclusi).
L’EVASIONE
Una recente stima parlava di una perdita per l’Atac intorno al 20 per cento degli incassi, anche se altre valutazioni portano più in alto quest’asticella: tra il 35 e il 40 per cento. E l’assemblea capitolina, su questo punto, trova un accordo ampio, anche se non l’unanimità, approvando la mozione che impegna il sindaco e la giunta capitolina «a porre in essere le iniziative necessarie al fine di reintrodurre la figura del bigliettaio sui mezzi pubblici dell’Atac».
100 mln
La perdita economica stimata a causa dell’evasione tariffaria sui mezzi pubblici
Il documento - che è stato approvato dall’aula Giulio Cesare con 17 voti a favore, 9 contrari e 5 astenuti - parte da dati ancor più allarmanti: «La perdita economica per l’azienda capitolina può essere quantificata in una cifra compresa tra gli 80 e i 100 milioni di euro annui, a fronte di un debito complessivo che per il 2013 ammonta a 744 milioni». Inoltre la presenza del bigliettaio, si legge nella mozione, «offrirebbe un valido supporto ai conducenti, spesso vittime di minacce e aggressioni da parte di teppisti e prepotenti». Nel testo si ricorda anche «che un sondaggio realizzato a Roma nell’ottobre 2009 vedeva l’85 per cento degli utenti favorevoli alla reintroduzione del bigliettaio sugli autobus e i tram».