PESCARA La lettera di Luciano D’Alfonso sta arrivando nelle case di tutti gli abruzzesi. Non per l’elezione a presidente della Regione, solo per le primarie del Pd. Quellefissate per domenica 9 marzo. Un invito al voto, un invito a sceglierlo come candidato del centrosinistra e, in futuro, come nuovo presidente della Regione.
«È un appuntamento fondamentale - scrive D’Alfonso nella lettera ai cittadini abruzzesi - dobbiamo oltrepassare il muro di sfiducia e di rassegnazione costruito in tutti questi anni di inerzia della politica regionale con lo slancio di una folta e consapevole adesione di persone». Poche righe per bocciare il lavoro svoto da Gianni Chiodi e dalla sua giunta. Le frasi successive fanno parte del vocabolario dalfonsiano. Richieste di partecipazione di coinvolgimento di amici e familiari. Tutti alle urne per decretare il primo successo dentro il Pd e nel centrosinistra. «Io sono pronto a riprendere un cammino per dare vita a una Regione all’altezza delle funzioni che la Costituzione le assegna. Voglio proporre e realizzare un cambiamento radicale dell’istituzione perché agevoli e sia al servizio di ogni abruzzese». Obiettivo è rendere l’Abruzzo la regione «più facile d’Europa». E in poche righe Big Luciano affronta i temi più scottanti del territorio. Favorire la vita delle imprese, per produrre e creare posti di lavoro; formare i giovani, migliorare l’offerta didattica; prestazioni sanitarie più efficienti, valorizzazione delle eccellenze locali. Un capitolo a parte è riservato all’Aquila. «Va aiutata a essere sempre più e meglio la città capoluogo di regione, dandole l’opportunità di diventare il più grande cantiere d’Europa. Poi le infrastrutture, legandosi alle regioni confinanti, ridando anche vita ai fiumi abruzzesi. Il suo significato di Regione ovunque. E con chiunque, al punto che D’Alfonso lascia un numero di cellulare, dove farsi contattare, dove rispndere alle domande degli abruzzesi. Con lui l’Abruzzo punta a diventare «facile, veloce e premuroso». E siamo solamente alle primarie, dove D’Alfonso gioca con gli avversari come fossero palline di un flipper.