PESCARA Per la seconda volta in quattro anni l'aeroporto d'Abruzzo si salva in extremis grazie a contributi pubblici. Dopo l'impugnativa, da parte del governo Letta, della norma con la quale la Regione avrebbe dovuto finanziare il piano marketing, il consiglio regionale ha approvato l’emendamento che destina 5 milioni e 800 mila euro alla ricapitalizzazione della Saga, società che gestisce lo scalo. La stessa strada era stata percorsa nel 2010, in quanto la Regione, in seguito all'emergenza terremoto del 2009, non aveva erogato le risorse del piano marketing. In parole semplici, ora la Regione - l'ente aveva già reperito i 5,5 milioni di euro per il piano marketing nell'ambito di una serie di economie dell'ex Agensud - delibererà un aumento di capitale così da compensare le perdite e chiudere il bilancio in pareggio. Da quando, nell’assemblea del 10 marzo, la Regione, socio di maggioranza con oltre il 42% delle quote Saga, ufficializzerà tale misura, gli altri soci avranno 30 giorni per valutare il da farsi. A detenere quote societarie, oltra alla Regione, vi è una serie di enti pubblici, come le quattro Camere di commercio, i Comuni di Pescara e Chieti o la Provincia di Pescara, e soggetti privati, fra i quali Casse di risparmio, associazioni di categoria e aziende, come Arpa, BluSerena, Cna. L'aeroporto è salvo, ma sta di fatto che di anno in anno, oramai, si assiste ad una sorta di "si salvi chi può", mentre da più parti viene denunciata la mancanza di una pianificazione a lungo termine che consenta di dormire sonni tranquilli. Di questo sono convinte anche le rappresentanze sindacali aziendali, che hanno revocato lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi. «Nell'immediato siamo soddisfatti», puntualizzano le rsa, «ma quello che manca è una programmazione, una politica ad ampio respiro. Tra sei mesi saremo punto e a capo». Lo scalo abruzzese non è l'unico a soffrire a causa di un caos normativo a livello europeo. Nella stessa situazione, infatti, si trovano decine di aeroporti europei. La questione riguarda la complessa materia degli aiuti di Stato, motivo per cui sono state impugnate le norme relative al piano marketing del 2012 e del 2013. Dal 2001 al 2011, la Regione aveva invece regolarmente erogato le risorse. «Finalmente», sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Pescara e del Centro estero Abruzzo, Daniele Becci, «l'Unione Europea ha affrontato di petto la situazione con delle direttive che definiscono bene che cosa voglia dire aiuto di Stato. E' in circolazione una bozza che a settembre verrà ufficializzata. L'auspicio è che la situazione venga chiarita, potendo così tornare a ragionare a medio e lungo termine». Sulla questione interviene anche la Cna Abruzzo, uno dei soci privati, secondo cui «la ricapitalizzazione rappresenta il primo passo importante per assicurare all'aeroporto risorse finanziarie adeguate». «Tuttavia», dice il presidente, Italo Lupo, «per il futuro occorrerà immaginare un percorso che eviti di dover decidere “con le spalle al muro”, rincorrendo continue emergenze». Sulla stessa linea si pone Confcooperative Abruzzo: «La questione dello sviluppo dell'aeroporto andrebbe affrontata in modo definitivo, evitando di ricorrere di anno in anno a soluzioni emergenziali», afferma , il vicepresidente Giuseppe D'Alessandro, che rilancia la proposta di un “Progetto Saga”, cioè «un piano di sviluppo che coinvolga istituzioni ed economia reale e che consenta di reperire risorse certe in tempi certi». Con il salvataggio dell'aeroporto è salvo anche il volo per Mosca, previsto per l'estate. Si lavora, inoltre, per riattivare il collegamento con Mostar, con tutti gli effetti positivi che comporterebbe, viste le buone performance del turismo religioso. Attenzione, però: alla lista degli aeroporti concorrenti si aggiunge il nuovo scalo di Perugia, che ha già conquistato Ryanair ed altre compagnie aeree. Saga invece attende risposte dall’avviso di manifestazioni d’interesse.