SULMONA A piedi per tre chilometri, lungo il tracciato della Sulmona-Carpinone, dalla stazione di Campo di Giove a quella successiva di Campo di Giove-Maiella. Ferrovieri, ambientalisti, autorità e cittadini saranno tutti insieme in marcia lungo i binari, la mattina di domenica prossima. Con questa marcia ancora una volta sarà reso un simbolico omaggio alla linea chiusa e ferma già da tre anni. Così anche la Transiberiana d'Italia, come da sempre viene indicata la Sulmona-Carpinone, avrà il suo posto nella VII Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate. L'iniziativa è stata promossa dal Touring club. L'associazione, tra le più rinomate e antiche d'Italia, da tempo ha avviato una battaglia a sostegno della strada ferrata Sulmona-Carpinone, ravvisandone le enormi potenzialità di ferrovia turistica. Ed è proprio sulla rivitalizzazione di una linea, che attraversa paesaggi di rara bellezza e di località che primeggiano come stazioni turistiche di primo piano in Italia e in Europa, che puntano le associazioni da anni in lotta per restituire futuro alla Sulmona-Carpinone. Il cammino simbolico lungo i binari della linea avrà inizio alle 10. «Cammineremo in compagnia di ex ferrovieri, conoscitori di ogni metro della linea, ma con noi verranno anche naturalisti che illustreranno lo splendido paesaggio attraversato dai binari» spiegano gli organizzatori. Sempre immersa nel verde la marcia proseguirà poi tra i boschi, prima di concludersi nel centro di Campo di Giove. Ma il prologo alla marcia pro-Sulmona-Carpinone è fissato nella mostra fotografica curata dal fotografo Carlo Pavone che sarà inaugurata nel pomeriggio di sabato, alle 17, a palazzo Nanni. E poi, alle 17.30, nell'incontro dibattito dedicato al destino della Transiberiana d'Italia al quale prenderanno parte rappresentanti delle Regioni Abruzzo e Molise, dei Comuni interessati, di Rfi, Sangritana e Parco nazionale della Maiella. «Con queste due giornate di incontro, di riflessione e di occasione culturale e turistica intendiamo proporre di nuovo attenzione sulle sorti di questa linea che rappresenta un gioiello d’ingegneria ferroviaria - sottolineano ancora gli organizzatori - nostro scopo è che attraverso queste iniziative, cogliendo l'occasione di una giornata nazionale dedicata alle ferrovie dimenticate, la Sulmona-Carpinone sia rilanciata come via di sviluppo turistico ecosostenibile degli splendidi territori che attraversa e delle notevoli città d'arte e di sport invernali che unisce, in un percorso che valorizzato renderà nuova economia all'intero comprensorio del Centro Abruzzo, aiutandolo ad uscire dalla lunga e grave crisi nella quale si dibatte». Anche nel recente passato un'ancora di salvataggio per la linea Sulmona-Carpinone è stata intravista nell'interessamento della società di trasporti Sangritana che potrebbe riattivare la linea. La Sangritana ha promesso che entro due anni, conclusi i lavori per la stazione di Castel di Sangro, verrebbe riattivata anche la linea Sulmona-Carpinone, condannata ingiustamente alla chiusura e da troppo tempo additata, senza fondati motivi, come ramo secco delle ferrovie. In proposito, nei mesi scorsi, anche il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D'Amico, ha ricordato che esistono fondi statali abbastanza consistenti per la rivitalizzazione delle linee ferroviarie in crisi. La marcia di domenica prossima sarà anche occasione da cogliere non solo per rilanciare attenzione sul caso della linea Sulmona-Carpinone ma anche per fissare, una volta per tutte, un percorso chiaro fatto di tappe ben delineate e intenti ben saldi a beneficio del progetto di rilancio di questa tratta ferroviaria. «Troppo silenzio e solo timidi annunci, senza concretezza, finora hanno segnato la vicenda della linea Sulmona-Carpinone - ripetono gli organizzatori della marcia - nelle giornate di sabato e domenica sarà bene che tutti i soggetti interessati e responsabili del caso assumano impegni più chiari, rispondenti alle attese legittime di un'intera zona che si vede privata di un collegamento vitale». L'utilità della linea ferroviaria Sulmona-Carpinone ormai non risiede tanto sulle necessità di poche decine di pendolari, che dai paesi dell'Alto Sangro devono raggiungere Sulmona o altre località ma dall'utilità che la linea riveste, sia nella stagione invernale che in quella estiva, per portare turismo in zone che altrimenti sono condannate ad una morte lenta.