PESCARA «Dobbiamo decidere presto. Il tempo passa e se per caso si dovesse optare per le primarie, siamo proprio agli sgoccioli». È perentoria la linea dettata dalla leader regionale del Nuovo centrodestra, Federica Chiavaroli, dopo il rinvio, anche nella giornata di ieri, di un incontro a Roma, fissato nel tentativo di trovare un’intesa su un candidato unitario per la carica di sindaco alle prossime elezioni amministrative, tra gli alleati del centrodestra, Forza Italia e il partito di Angelino Alfano, con i primi che ripropongono il sindaco uscente Luigi Albore Mascia e i secondi che puntano sul presidente della Provincia, Guerino Testa. Vertice il quale, in un primo momento stabilito per martedì scorso, ma poi posticipato a ieri per via dello svolgimento del consiglio regionale, a cui non poteva mancare il presidente dell’assise, Nazario Pagano, che nella veste di coordinatore regionale di Fi per prendere parte al «tavolo romano» ha dovuto chiedere uno slittamento dell’appuntamento tra il presidente della Commissione degli alleati Altero Matteoli e il presidente del Comitato promotore dell’Ncd Renato Schifani al giorno successivo; ovvero ieri. Ma un’indisposizione di Pagano ha imposto un nuovo spostamento del summit e dunque la riunione si dovrebbe tenere domani, sempre a Roma. Ma Chiavaroli fissa dei paletti, svelando anche un retroscena. «Io, in fondo, spero ancora che Forza Italia e Nuovo centrodestra trovino un accordo», confida Chiavaroli. Per la quale non solo i giorni che scorrono rendono sempre più improbabile, per via delle procedure dell’organizzazione, l’allestimento delle primarie, ma aprono degli scenari per tutto il centrodestra non più perseguibili. «Il fatto è che più si tergiversa», spiega la senatrice, «più è possibile che prendano piede terze candidature che si proporrebbero come sintesi tra Mascia e Testa. Mi riferisco a Carlo Masci», specifica Chiavaroli. «E questa è una soluzione che oggi non è più proponibile», sottolinea, svelando un particolare accaduto tempo addietro. «Noi tre mesi fa, proponemmo a Masci di candidarsi», fa sapere l'alfaniana, «ma respinse questa possibilità. Ora, invece, questa alternativa non è più proponibile, in quanto siamo in una fase troppo avanzata». Dunque, tertium non datur. Ieri, intanto, Armando Foschi, di Fratelli d’Italia, ha ribadito la scelta su Albore Mascia. «Ma se servono come collante della coalizione», ha aggiunto il consigliere comunale, «siamo pronti alle primarie con un nostro candidato».
Serraiocco: nessuno ha progetti per la città
«Proposte, proposte concrete, come ci si può candidare senza avere in mente un progetto per Pescara? Impazza il toto nomi e il toto faccia sui giornali, ma nessuno oltre me che dica di voler fare qualcosa». A parlare è il candidato sindaco Vincenzo Serraiocco, ex assessore Udc, ora Centro democratico. «Nel frattempo la città si svuota», aggiunge, «Dopo il momentaneo, scongiurato allarme aeroporto scopriamo che le Ferrovie chiuderanno l’officina di Pescara. Il mio programma dei primi cento giorni prevede la liberalizzazione dei parcheggi per invitare i clienti a comprare nel più bel centro commerciale d’Abruzzo. Darò risposte agli imprenditori con l’aiuto al credito in collaborazione con le strutture preposte e con la creazione della banca pescarese. Eliminerò le iniquità di Equitalia e Soget che stanno portando al disastro la vita di tanti cittadini. Gestiremo in proprio le riscossioni dei tributi. Mi batterò per il potenziamento del pronto soccorso dando disponibilità a offrire ogni aiuto del Comune».