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Pescara, 24/11/2024
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Data: 27/02/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Di Mattia: irregolari le 13 dimissioni dei consiglieri. Nell’istanza al Tar che sarà discussa il 6 marzo si chiede di sospendere il provvedimento che ha sancito lo scioglimento dell’assemblea civica

MONTESILVANO Attilio Di Mattia potrebbe tornare a sedere sullo scranno principale di palazzo di città. All'indomani dell'ufficializzazione del ritorno alle urne il 25 maggio, sono due le ipotesi che potrebbero vedere il ritorno dell'ex primo cittadino sfiduciato da 13 consiglieri. La prima, è rimessa nelle mani della coalizione di centrosinistra che potrebbe scegliere di puntare ancora su Di Mattia come candidato sindaco. Ma a far rientrare in municipio il sindaco dimissionato potrebbe essere, nei prossimi giorni, anche il Tar Pescara, chiamato a esprimersi sul ricorso attraverso cui i legali, Claudio e Matteo Di Tonno, chiedono l'annullamento, previa sospensiva, del decreto con cui la prefettura di Pescara ha sospeso il Consiglio comunale. Il documento è stato notificato, ieri mattina, ai tredici consiglieri responsabili della caduta dell'amministrazione civica. Un documento di 22 pagine, depositato al Tar insieme all'atto di dimissioni, al decreto della prefettura e a un estratto del regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, attraverso il quale si intende dimostrare che l'atto di sfiducia presenterebbe alcuni vizi formali. Semplificando la complessa materia giuridica, sono essenzialmente tre i punti i sui quali si basa il ricorso e l'annessa richiesta di risarcimento danni. A cominciare dal fatto che le dimissioni protocollate in municipio non presentano alcun destinatario e, in particolare, non sono state indirizzate al Consiglio comunale come previsto dal Tuel. A essere contestato è poi il fatto che l'atto di dimissioni sia stato presentato da un soggetto terzo, Lorenzo Sospiri, con una modalità non prevista dall'articolo 141. In dubbio, secondo i legali dell’ex sindaco è, in questo caso, la possibilità di rappresentare tutti e 13 i consiglieri il giorno successivo alla firma di piazza Salotto. Nel ricorso, infine, si contesta l'iter che ha portato alla sospensione, da parte della prefettura, non solo del Consiglio comunale ma anche della giunta e del sindaco. In attesa della decisione dei giudici sulla sospensiva, prevista per il 6 marzo, in città sono intanto apparsi dei manifesti attraverso i quali Di Mattia ha voluto comunicare alla popolazione il suo punto di vista su «un atto spregiudicato». Iniziativa che l'ex sindaco definisce il primo passo di «un'operazione verità».

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