ROMA Air France Klm chiede di fatto un potere di veto in Alitalia sull’ingresso di nuovi soci, compresa quindi Etihad. La richiesta è contenuta nella proposta di modifica di un articolo dello statuto (il 15.4) presentata dal vettore francese all’assemblea del 18 febbraio scorso che ha rivisto altri articoli (come quello che ha eliminato l’obbligo di Opa). Ma di fronte ai distinguo avanzati da alcuni azionisti guidati da Intesa Sanpaolo, sempre su richiesta del rappresentante della banca milanese, si è preferito - con il voto a favore di tutti e l’astensione di Unicredit - rinviare a una prossima assemblea la valutazione dell’articolo in questione, con la «raccomandazione del rappresentante di Air France Klm di convocare rapidamente tale assemblea», come si legge nel verbale dell’assemblea.
L’OTTIMISMO DI MESSINA
Nel frattempo Alitalia procede il negoziato con Etihad. Per Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa, interpellato ieri a margine dell’annuale presentazione dell’andamento dei distretti, la due diligence di Abu Dhabi dovrebbe concludersi «entro la fine di aprile» mentre la trattativa «va verso una soluzione positiva». Il banchiere considera «Air France in gioco, quindi anche il vettore francese non può essere escluso da una possibile soluzione strutturale nel riassetto di Alitalia. Però oggi siamo tutti concentrati sul lavoro che si sta svolgendo insieme a Etihad». A sua volta l’ad di Cai, Del Torchio, ha precisato: «Siamo nella fase clou: ragionevolmente si concluderà nel giro di tre o quattro settimane».
Insieme alla trattativa in corso con Etihad, però, la compagnia deve rintuzzare l’invasività del partner francese sull’articolo che garantisce ai titolari di azioni di categoria B la facoltà di nominare un consigliere purchè mantengano almeno il 5%. Alitalia si è dotata di un parere di Piergaetano e Carlo Marchetti se la modifica dell’articolo 15.4 «possa pregiudicare o limitare (subordinandola alla necessità di un analogo voto a favore dei soci di categoria B) la possibilità di deliberare aumenti di capitale riservati a investitori industriali». Nello specifico si chiede se «tale aumento, determinando una diluizione di tutti gli azionisti, anche di quelli di categoria B, dovesse ridurre la percentuale di questi ultimi sotto il 5% pregiudicando il diritto di nominare un consigliere». I due giuristi hanno escluso tale rischio. In un addendum al parere fornito, sottolineano, inoltre, che non è peraltro necessario il voto favorevole dei soci B in caso di aumento riservato senza diritto di opzione. Gregorio Gitti, rappresentante di Intesa, Ottobre 2008 (Intesa), Marcegaglia e Odissea (gruppo Percassi) ha chiesto ad Air France di aderire alle conclusioni dell’addendum. Ma il professionista Valerio Di Gravio, per conto dei francesi, dopo una pausa dei lavori dell’assemblea di 50 minuti, ha risposto «negativamente in quanto delle due l’una: o la modifica non attribuisce ad Air France il diritto di chiedere un’assemblea speciale che approvi l’aumento con esclusione del diritto di opzione e in tal caso l’adesione sarebbe inutile o, invece, la modifica determina un tale diritto per Air France». Pertanto, «l’adesione costituirebbe disposizione di un diritto futuro». Il legale dei francesi ha così chiesto di votare la modifica dell’articolo 15.4 senza alcun riferimento «ad un impegno di aderire alle conclusione dell’addendum Marchetti».
A questo punto è intervenuto Del Torchio, per l’occasione presidente dell’assemblea (è vicepresidente di Cai). Il manager ha invitato «a riflettere sulle possibili conseguenze dell’approvazione della modifica proposta da Air France senza la contestuale accettazione da parte di quest’ultima della precisazione in merito al fatto che l’assemblea potrà varare aumenti senza diritti di opzione». Del Torchio ha quindi precisato che «Etihad è interessata a entrare in Alitalia e a stipulare accordi industriali: frapporre ulteriori ostacoli a questo percorso, come introdurre un diritto a favore di una categoria di soci che potrebbe essere interpretato come diritto di veto, può essere pregiudiziale».