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Data: 27/02/2014
Testata giornalistica: Corriere della Sera
M5S, espulsi quattro senatori dissidenti. È caos, lacrime e urla durante l'assemblea

La tensione nel Movimento Cinque Stelle diventa altissima. E c’è pure qualche lacrima. I senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista sono stati espulsi. A darne notizia è Beppe Grillo sul blog che pubblica anche i risultati della consultazione online. Su 43.3698 iscritti hanno votato per ratificare la delibera di espulsioni in 29.883. A votare contro in 13.485. I quattro senatori dissidenti però anticipano il voto della rete e si dimettono mentre un gruppo di deputati del M5S sarebbe pronto a lasciare il proprio gruppo parlamentare in dissenso per le espulsioni dei quattro «ribelli» al Senato. In serata Alessio Romani (deputato M5s) ha fatto conti più precisi: «Io esco dal gruppo - ha detto - mentre altri 5 ci pensano». Per poi twittare poco dopo: «Stesse idee. Stesse battaglie. Solamente, da stasera fuori da un Movimento non democratico». «Per Grillo siamo solo pedine da manovrare. Uno vale uno? Grillo vale più degli altri e poi uno vale l'altro», ha commentato Orellana annunciando le sue dimissioni da senatore.

DIMISSIONI - Oltre ai dissidenti si dimette anche il senatore Maurizio Romani che non era nella lista sottoposta al voto online. Su Facebook scrive:«Oggi rassegno quindi le mie dimissioni da senatore della Repubblica per lealtà e fedeltà allo Stato e alle Sue istituzioni, agli ideali stessi del Movimento 5 stelle e alla mia coscienza di uomo e di cittadino». In giornata i quattro dissidenti hanno girato un video per spiegare la loro posizione. Luis Orellana, ad esempio, sottolinea che i «gruppi territoriali non ci hanno mai sfiduciati con un voto assembleare, né nel caso mio a Pavia né nel caso di Palermo (con riferimento al caso di Bocchino, ndr)». Il senatore Bocchino d'altro canto ha attaccato ancora Grillo definendo il suo post «indecente». Per poi aggiungere:«Mi è franato il terreno sotto i piedi..».

LACRIME E VIDEO - Durante un'agitata assemblea in una saletta di Palazzo Madama la senatrice Laura Bignami ha annunciato di voler presentare le sue dimissioni. E non sono mancati momenti di tensione . Un'altra senatrice, Alessandra Bencini, è uscita dal Senato con gli occhi gonfi di lacrime «Basta. Voglio tornare a casa, così non va». A rischio dimissioni anche Monica Casaletto, Cristina De Pietro e Maurizio Romani. Elena Fattori ha chiesto la sospensione della votazione online e ha confermato che sarebbero 10 i senatori pronti a rassegnare le dimissioni. Secondo Orellana sarebbero nove i senatori pronti a lasciare: i 4 espulsi più Maria Mussini, Cristina De Pietro, Alessandra Bencini, Monica Casaletto e Maurizio Romani. Numeri importanti che, uniti a quelli degli altri quattro fuoriusciti degli scorsi mesi (De Pin, Anitori, Mastrangelo e Gambaro), porta a 13 senatori: più che sufficienti per formare un gruppo. Tutti hanno annunciato le dimissioni ma difficilmente l’Aula del Senato le accetterà. Più probabile la formazione di un nuovo gruppo «dialogante».

LASCIANO ANCHE 6 DEPUTATI - Il Movimento 5 Stelle registra defezioni anche alla Camera: «Esco dal gruppo M5S e con me ci sono altri cinque deputati - ha commentato .Alessio Tacconi a La Zanzara su Radio 24 -. Con questo voto si è dimostrato che non è possibile andare contro il parere di Casaleggio e Grillo. Il sistema di voto è in mano alla Casaleggio Associati e ci dobbiamo fidare. Se fosse affidato a terzi sarebbe più trasparente».

IN TRENTA PRONTI A LASCIARE? - La giornata è stata molto confusa. Secondo il senatore Roberto Cotti «sono più di 30 i senatori pronti a difendere» Campanella e gli altri esponenti del Movimento 5 stelle indicati come dissidenti. Cotti spiega che sono pronti a costituire un gruppo autonomo. In realtà le fuoriuscite possibili paiono di meno. Il deputato Alessio Tacconi su Twitter scrive: «Massima solidarietà ai senatori, consideratemi il quinto». Per la senatrice Paola Pinna, le regole per decretare la richiesta di espulsione dei 4 senatori finiti sotto processo non sono state seguite, l'assemblea congiunta dei gruppi M5s non aveva i numeri per decidere l'espulsione. Pinna però nega la possibilità che si costituisca alla Camera un Gruppo autonomo di «fuoriusciti» dal M5s perché, a differenza del Senato, non ci sarebbero i 20 deputati necessari per formare un nuovo gruppo. Nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni che volevano un gruppo di Cinque Stelle fuori dal Movimento insieme a Pippo Civati, un'ipotesi evidentemente tramontata. «Aspettiamo l'esito della votazione online, aspettiamo la Rete. Per noi la coerenza è la cosa più importante», ha chiosato Claudio Messora, responsabile comunicazione del M5S al Senato.

I RIMBORSI E LA DIARIA - Il deputato dissidente Ivan Catalano.che già si era distinto per critiche allo stile di comunicazione di Grillo, affronta a viso aperto le accuse di chi all'interno del Movimento spiega le critiche con la volontà di non restituire i soldi di diaria e rimborsi: «Vorrei ricordare a tutti, che moralmente noi ci siamo impegnati a rifiutare il denaro, non a restituirlo. Nel codice di comportamento viene usata la parola restituzione, la quale implica una appropriazione indebita, un furto. Questa continua accusa implicita di essere dei ladri verso noi stessi, impedisce di lavorare serenamente», scrive.

LA REAZIONE DI GRILLO - Grillo, sul blog, ha commentato così il comportamento dei dissidenti: «Non capisco le motivazioni ideologiche (dei quattro senatori, ndr): “Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall’alto, il blog di Casaleggio”. Queste sono c...e, non sono motivazioni ideologiche. Adesso deciderà la rete, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Abbiamo una battaglia: dobbiamo vincere le europee e le vinceremo». Parole che evidentemente hanno ulteriormente acceso gli animi. A rincarare la dose arrivano poi anche le parole del fedelissimo Alessandro Di Battista: «Io ho visto in queste 4 persone, sistematicamente, da mesi, e in modo organizzato la logica del dolo, la malafede, il sabotaggio di tutte le grandissime battaglie che abbiamo portato avanti come gruppo».

UN NUOVO LOGO?- Secondo Riccardo Nuti ci sarebbe addirittura pronto un nuovo logo per un nuovo movimento: «Il senatore Francesco Campanella sta lavorando a un nuovo movimento, si chiama Attivisti liberi e ha già un logo» dice. La prova, sempre secondo Nuti, sarebbe «una conversazione Facebook tra Campanella e alcune persone. Prima di leggerlo ho chiesto a Campanella se potevo farlo e mi ha autorizzato. Poi reagendo in maniera scomposta ha sostenuto che è tutto falso».

IN STREAMING - La notte scorsa si è tenuta l’assemblea congiunta dei parlamentari M5S che doveva decidere - e alla fine ha stabilito di passare la parola definitiva ai militanti - sulla cacciata dei quattro senatori. Nei giorni scorsi Grillo aveva pubblicato un post di «scomunica» nei confronti del dissidente Orellana. Non è la prima volta che vengono espulsi senatori del Movimento. Tra questi la senatrice Adele Gambaro e la senatrice Paola De Pin passate al Gruppo Misto. Ancora una volta i dissidenti vengono accusati di aver violato il regolamento dei Cinque Stelle che affida la comunicazione del Movimento a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.

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