La proposta avanzata dalla segreteria della confederazione al direttivo: un voto certificato degli iscritti Cgil, esclusi quindi i pensionati, da tenersi entro marzo. Fiom: inaccettabile. Fillea: una sintesi proficua. Flai: abbiamo fatto assemblee vere
Rappresentanza, consultazione tra gli iscritti Cgi (immagini di A sinistra. Il calendario 2013 di Rassegna Sindaca)
Un voto certificato degli iscritti Cgil, esclusi i pensionati, da tenersi entro marzo, prima quindi dei congressi nazionali di categoria e del congresso confederale di maggio. E' la proposta della segreteria della Cgil sulla consultazione sul testo unico sulla rappresentanza. La proposta è stata illustrata dal responsabile organizzativo, Vincenzo Scudiere, al comitato direttivo di corso d'Italia, chiamato a decidere la modalita' di svolgimento del voto sul testo contestato dalla Fiom. Gli iscritti si pronunceranno dopo assemblee insieme a Cisl e Uil con un unico relatore che presenta il testo e avverra' con due urne distinte: una per coloro a cui gia' si applica il testo, ossia che lavorano in aziende che applicano il contratto di Confindustria, un'altra per le altre categorie, a cui i sindacati intendono estendere l'intesa raggiunta con gli industriali. La proposta della segreteria Cgil di svolgere la consultazione sul testo della rappresentanza, ha sottolineato Scudiere, 'e' un atto di responsabilita', per svelenire il clima e confermare la scelta unitaria' del congresso.
Su 139 presenti, Direttivo ha approvato l'ordine del giorno con un voto contrario, nessun astenuto e 16 componenti che non hanno partecipato al voto con motivazioni diverse.
IL TESTO DELL'ORDINE DEL GIORNO
«Il CD riunito il 26/2/2014, fermo restando il giudizio del CD del 17/1/2014 che ha visto una prima ed importante discussione e verifica degli orientamenti di iscritti ed iscritte nei congressi di base,
considerati
* gli effetti che l'applicazione del TU 10 gennaio 2014 produrrà nel modello di relazioni sindacali e nel rilancio della contrattazione oltre che nell'esercizio della rappresentanza
* la rilevanza che il TU 10 gennaio 2014 ha e potrà avere anche per la sua estensione applicativa negli altri settori e con le altre Associazioni d'impresa
ritiene utile
una campagna di assemblee informative già definite tra CGIL CISL UIL da tenersi nel mese di marzo 2014 e, laddove non possibile, assemblee di organizzazione.
Il CD ritiene altresì necessario che si svolga, nello stesso periodo, un'ulteriore espressione di voto di lavoratori iscritti e lavoratrici iscritte alla CGIL, sulla base del dispositivo allegato.
La consultazione di iscritti ed iscritte avverrà secondo le seguenti modalità:
1. votano tutti i lavoratori iscritti e le lavoratrici iscritte alla CGIL prevedendo la distinzione tra coloro che sono ricompresi nelle intese già raggiunte (Confindustria e Confservizi) e coloro a cui estendere gli accordi o, come nel caso dei dipendenti pubblici, estendere il diritto di voto sui contratti;
2. le modalità di voto certificato saranno definite da ogni Segreteria Nazionale di Categoria, al fine di garantire la più ampia partecipazione. Le modalità saranno scelte dalle categorie e comunicate preventivamente alla Presidenza del Comitato Direttivo della CGIL.
3. i calendari delle assemblee unitarie saranno definiti a livello territoriale. I risultati delle operazioni di voto saranno comunicati alla Camera del Lavoro e alla categoria nazionale. Sarà cura delle Segreterie Nazionali di Categoria redigere il verbale con gli esiti delle consultazioni (afferenti e non afferenti) e inviarlo alla Presidenza del Comitato Direttivo CGIL entro il 04/04/2014.
Quesito
Il Testo Unico del 10 gennaio 2014 sottoscritto tra CGIL CISL UIL e Confindustria e con Confservizi del 10 febbraio 2014 è nel giudizio del CD della CGIL positivo.
Condividi questo giudizio e l'intesa del 31 maggio 2013 e il regolamento definito nel Testo Unico del 10 gennaio 2014?»
REAZIONI
La proposta della segreteria della Cgil per la consultazione sulla rappresentanza "e' inaccettabile, non e' democratica. Sono pronto ad accettare il voto se veramente democratico". Così il leader della Fiom, Maurizio Landini. Le tute blu chiedono che votino solo i lavoratori interessati all'intesa, che nelle assemblee vengano illustrate entrambe le posizioni in campo e che i seggi siano aperti tutti contemporaneamente. Prima del direttivo Landini ha avuto un colloquio con la leader Cgil Susanna Camusso: "Sono andato per cortesia, avrei potuto non andare visto che ieri lei ha incontrato le altre categorie esclusa la Fiom. Comunque vista la proposta direi che non ha tenuto conto del nostro colloquio".
Per Walter Schiavella, segretario generale della Fillea, la proposta presentata oggi al direttivo Cgil dal segretario confederale Vincenzo “è il frutto proficuo della volontà di ricercare un punto di sintesi. E' una proposta che mi convince, ma credo non vi sia stata da parte di altri lo stesso atteggiamento costruttivo”. Secondo Schiavella il regolamento sottoscritto il 10 gennaio “ci parla chiaramente di una conquista di obiettivi storicamente al centro delle nostre politiche rivendicative: i contratti nazionali li fanno i sindacati che rappresentano almeno i 51% dei lavoratori; i lavoratori votano per validare quei contratti con voto a maggioranza; la certificazione della rappresentanza avviene da soggetti terzi e non solo sul dato associativo ma anche su quello elettorale; le Rsu sono generalizzate ed elette senza più quote di riserva per nessuno”. “Questi - aggiunge - sono i fatti e parlare su questo del rischio di una dittatura della maggioranza è avere una idea della democrazia a giorni alterni. Ipotizzare poi possibili vizi di costituzionalità da parte non di terzi ma di pezzi della nostra organizzazione, non solo è sbagliato ma è suicida. La vera discussione che dovremmo fare è sul limite di quegli accordi, che per il segretario Fillea sta nella sua centralità industrialista in un sistema produttivo in cui le cose sono completamente cambiate. Dovremmo invece pensare a come applicare quegli accordi al mondo del lavoro frammentato e diffuso, a come usarli come strumento di riunificazione del lavoro, a quali forme di democrazia esercitare nelle realtà produttive disperse e frammentate”.
"Il testo unico riguarda diversi settori e categorie di lavoratori e quindi non è possibile andare avanti nelle discussioni come se ci fosse una categoria che vale o ha più titolarità di un'altra". Lo ha dichiarato Stefania Crogi, segretario generale della Flai Cgil, intervenendo al direttivo della Cgil. "La consultazione sul testo unico sulla rappresentanza - afferma - ha un senso se ci porta a condividere un sistema di regole democratiche ed un modello di sindacato, un modello di confederalità all'interno del quale ognuno si possa riconoscere, a partire dai lavoratori che saranno chiamati al voto". Ha un senso, aggiunge, "non se ci porta a prendere atto di somme aritmetiche, ma se serve a far contare e a far valere il voto dei lavoratori, e non a fare la 'conta'. Per noi significa un momento di vera partecipazione, nel rispetto di quelli che saranno gli esiti, senza mai perdere di vista quella che è la stella polare del nostro fare sindacato, cioè sentirci ed essere in una casa comune". "Il testo unico - a suo giudizio - riguarda diversi settori e categorie di lavoratori e quindi non è possibile andare avanti nelle discussioni come se ci fosse una categoria che vale o ha più titolarità di un'altra. E' ora di farla finita. Oggi di nuovo si torna a parlare di brogli nei nostri Congressi, io non ci sto più, lo dico ai firmatari del secondo documento: la Flai ha fatto assemblee vere, partecipate, documentate e di cui sono stati forniti tutti i dati. Non ci sto più agli insulti per rispetto dei tanti, tantissimi lavoratori che hanno partecipato alle assemblee e partecipano ai congressi per confrontarsi sui problemi reali e per avere una speranza nel futuro, una speranza che passa anche attraverso il lavoro".