PESCARA «Mi candido perché siano i cittadini a decidere chi deve essere eletto, non una camera d'albergo (il caso Chiodi, ndr) o una rilettura pornografica di atti processuali». Luciano D'Alfonso abbandono per un attimo l'aplomb della campagna elettorale. Uno scontro frontale con il quotidiano che ha dedicato una pagina intera alla tesi dell'accusa nel processo sulle presunte tangenti al Comune di Pescara, dal quale l'ex sindaco si è liberato con una piena assoluzione. Adesso ci sarà da attendere l'esito dell'appello.
Piuttosto, nel quadro della conferenza stampa D’Alfonso garantisce piena trasparenza sulla faccenda dei soldi, delle campagne elettorali costosissime attribuite a D'Alfonso. Ma lui rilancia: "L'aiuto economico della classe dirigente, dei cittadini: anche questa è una eccezionale forma di consenso. Il camion con cui mi vedete andare in giro è il contributo di un mio concittadino che non ha mai vinto un appalto pubblico. L'autista è il nipote. Nei paesi in cui mi reco conosco tanta gente, c'è sempre qualcuno che mi invita a pranzo. Poi ho aperto un conto corrente sul quale arrivano i contributi, anche di un sacerdote che ha chiesto di aiutarmi. Renderò noto tutto: cifre e nomi dei sostenitori".
I grillini abruzzesi «Bene la linea dura». Vacca e Colletti decisi frecciate a D’Alfonso «Presto Primarie online»
PESCARA Linea dura. Anzi, durissima. Nel M5S abruzzese non si fanno sconti a chi ha "tradito" in Parlamento per assumere posizioni autonome. Il giudizio del deputato Gianluca Vacca è tra i più severi: "Se avessero un minimo di dignità dovrebbero dimettersi, non cambiare gruppo".
Vacca, così come l'altro cittadino-deputato di Montesilvano, Andrea Colletti, difende ad oltranza la linea di Grillo e Casaleggio: "Chiunque si senta a disagio, chiunque non riesca ad accettare il principio che nel M5S la minoranza si allinea con la maggioranza, chiunque non riesce a comprendere che noi siamo qui per portare la voce dei cittadini nelle istituzioni, non per imporre il nostro pensiero su quello degli altri, e magari chiunque non ritenga giusto restituire i soldi, colga il momento, segua l'esempio di questi individui e prenda la propria strada".
Il deputato del M5S mette poi in guardia su alcuni strani movimenti che si stanno registrando in questi giorni nella Bouvette di Montecitorio e dintorni: "Da mesi si aggirano nei palazzi parlamentari e politici trombati che frequentano con sospetta familiarità ex del M5S in cene, incontri, caffè, eccetera. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, tuttavia mi auguro che dietro queste frequentazioni assidue non ci siano manovre, trame, tentativi di dare vita a gruppi alternativi o nuove maggioranze, come sostiene ad esempio Civati. Operazione - ammonisce Vacca - che nulla avrebbe a che fare con il Movimento".
Il deputato pescarese fa anche nomi e cognomi dei ribelli: "Catalano, quello che non vuole restituire i soldi. Tacconi, quello che ha speso svariate migliaia di euro per la campagna elettorale e non ha mai restituito la diaria. Finalmente zavorra che va via, gente che non aveva niente a che fare con il M5S". Il giorno prima era toccato a Luciano D'Alfonso, con l'invito a ritirarsi dalla campagna elettorale per le regionali a causa dei processi di secondo grado ancora pendenti a carico dell'ex sindaco. In un post di mercoledì scorso, M5S Abruzzo rincara la dose specificando che tra qualche giorno il candidato governatore verrà scelto con le primare online. Nomi di candidati non ce ne sono. «Premesso che quando si muove il Faraone (cioè D’Alfonso, ndr) ha sempre qualche estimatore che è pronto a pagargli le spese, ci chiediamo se sia giusto che per le primarie si chiedano due euro agli iscritti dopo che qualche mese fa era già stato fatto per il segretario».