Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/11/2024
Visitatore n. 740.949



Data: 04/03/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Su corso Vittorio linea dura dei commercianti. «In piazza ogni giorno contro il cantiere». Si punta a riaprire entro due mesi

Una manifestazione al giorno, fino a quando ogni pescarese non avrà «davvero capito il dramma che stiamo vivendo». Non si fermeranno finché qualcuno non raccoglierà il loro appello e si dicono pronti anche a scendere in campo con azioni più eclatanti, i commercianti del centro di Pescara, che ieri mattina hanno presidiato la rotonda all’angolo fra via Teramo - via De Gasperi - area di risulta, armati di cartelloni e striscioni. «E ora per chi voteremo?», si leggeva sui manifesti esposti. E ancora: «Dove andremo a mangiare?», «Siamo finiti. Grazie sindaco», e «Pescara città fantasma». «Siamo contro i lavori di corso Vittorio Emanuele - hanno ribadito Nino Bettini, Confcommercio, e il titolare di Magie, Roberto Cardelli, mentre protestavano insieme ad altri colleghi -. I nostri negozi si sono svuotati e le storiche vie dello shopping sono desolate, mentre nelle strade limitrofe ora regna solo traffico e caos».
Anche ieri, in effetti, lungo via De Gasperi, dove all’ora di punta si è verificato anche un incidente fra una moto e un automobile, la lunga fila di auto arrivava a lambire la rotonda Rampigna. Corso Vittorio, invece, era deserto. «Il periodo è quello che è, ma da quando c’è questo cantiere non si vede più nessuno - denuncia la titolare di Ferri arredamenti -. L’unica nota positiva sono i nuovi posti auto su corso Vittorio, lato monte, ma per il resto nulla e so che ormai è impossibile pensare di fermarli». Della stesso opinione, anche una dipendente di ottica Angelone: «Corso Vittorio Emanuele sembra una strada fantasma e so che questi lavori si stanno ripercuotendo anche sulle attività di corso Umberto e via Roma, dato che hanno proprio spinto i pescaresi ad allontanarsi dal centro e a riversarsi nei centri commerciali». Un distacco, quello fra i pescaresi e il centro della città, iniziato, in realtà, anni fa, ben prima dell’apertura del cantiere. E oggi, passeggiando lungo il corso, fra decine di vetrine spente, saracinesche abbassate e cartelli Affittasi e Vendesi, gli effetti della crisi e di politiche sbagliate sono palpabili. Un negozio su due offre sconti fino al 70 per cento sui nuovi arrivi, segno del rischio di chiusura che avanza. Per qualcuno, però, la semi-pedonalizzazione del corso potrebbe davvero risollevare le sorti dei negozianti della via. «Ci riserviamo di dare un giudizio quando i lavori saranno conclusi - dicono da Di Donato, la storica boutique del cioccolato -. I nostri clienti non ci hanno abbandonati e spero che con il corso più bello le cose migliorino per tutti». «La verità è che marzo è un periodo morto per gli affari e la colpa non è del cantiere - aggiungono dalla gioielleria Montalbano -. Noi confidiamo molto nella riqualificazione e mi auguro che corso Vittorio possa diventare un viale di passeggio come corso Umberto».

Si punta a riaprire entro due mesi

Nonostante le polemiche, l’amministrazione Mascia tira dritto e, anzi, rilancia: entro due mesi corso Vittorio sarà riaperta, grazie al raddoppio degli operai. La ditta Favullo, infatti, a subappaltato alla società Garofalo di Fratta Minore, una parte dei lavori, nello specifico la posa in opera del porfido sul marciapiede ampliato. La squadra avrebbe dovuto diventare operativa già da ieri, ma i cittadini di sentinella nei pressi del cantiere hanno dichiarato di non aver notato un movimento diverso dal solito. Eppure, Carlo Masci, leader di Pescara futura e padre del progetto, ha assicurato che i disagi finiranno quanto prima. Disagi che, nel frattempo, continuano a ripercuotersi sul traffico del centro: anche ieri via De Gasperi era intasatissima e la rotatoria, che crea un imbuto che non permette alle auto di defluire, bloccata. A tutto ciò va aggiunto che su via Teramo, diventata ormai una delle principali direttrici mare-monti della città, governa il caos. Un abitante della zona ha riferito al Messaggero che, quando i vigili urbani che pattugliano la zona si allontano per veicolare il traffico sul rondò, la strada diventa il regno della sosta selvaggia e anche solo attraversarla è impossibile. E come se non bastasse, anche sulla semi-deserta bretella dell’area di risulta si iniziano a registrare i primi problemi. Molti l’attraversano come fosse una strada di servizio al parcheggio, senza prestare troppa attenzione alle auto che passano. Distrazioni che possono costare caro: un’intera famiglia che si stava recando all’interno del parcheggio non si è resa conto di aver invaso la strada e ha rischiato l’investimento.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it