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Data: 04/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Traffico, ritorna il caos La rabbia dei commercianti. Lavori a rilento sulla strada chiusa, sit-in dei negozianti di corso Vittorio Il coordinatore sicurezza del cantiere: fra una settimana torneranno gli autobus

PESCARA. Ieri Silvio Buttiglione (nella foto) ha portato la sua protesta davanti alla sede della Banca d’Italia, in corso Vittorio Emanuele. L’ex imprenditore, finito nel cappio dei creditori, è risoluto a non terminare la sua mobilitazione «contro i poteri forti» e, per avvalorare la sua tesi, si è detto disposto a mettere in vendita un rene o una cornea pur di salvare la sua casa di Montesilvano, messa all’asta per un debito di 45mila euro con il Credito di Romagna. «Domani (oggi per chi legge ndr)», ha spiegato l’ex imprenditore, «sarò in piazza Salotto con i miei cartelli di protesta. Sono sorpreso di come i cittadini continuino a non fermarsi e a passare indifferenti. Da quando ho iniziato la protesta, la scorsa settimana, mai un politico si è interessato al mio caso. Si è fermata tanta povera gente che si trova nelle mie stesse condizioni». (y.g.)
di Vito de Luca wPESCARA I lavori su corso Vittorio Emanuele dovrebbero riprendere oggi, anche se i commercianti sono scettici. E per questo ieri mattina hanno inscenato un sit in all’incrocio tra via Teramo e via de Gasperi, esponendo dei cartelli rivolti verso gli automobilisti in transito sulla rotatoria. Insomma, i negozianti di corso Vittorio non credono che le ruspe oggi riprenderanno le operazioni sulla via. Ieri, intanto, è stata un’altra giornata di auto in coda su via Ferrari e via De Gasperi , le due principali strade su cui è convogliato il traffico da quando, venerdì scorso, è stato chiuso tutto corso Vittorio per i lavori di riqualificazione che dovrebbero andare avanti fino a maggio. «Vedrà che i lavori ricominceranno tra due settimane», pronostica Nino Bettini, di Capecchi casa, che ha partecipato al sit-in di protesta con, tra gli altri, Mirna Di Giulio, una dipendente dell’esercizio di Bettini («Spero di mantenere il mio posto di lavoro», confida). Sonia Bernardo, titolare di Le Magie aggiunge: «Dopo il danno, la beffa: al lavoro, sul corso, si notano solo due operai». Robert Vernamonte, di Magia del Cucito in via Chieti, sbotta: «Siamo stufi, nessuno ci interpella». Protestano anche Valentina e Francesca Di Girolamo, titolari di La Blu, e Luca Feragalli, un cittadino. Un altro manifestante, che preferisce l’anonimato, ipotizza che «la ripresa dei lavori ci sarà casomai solo quando il Tar si pronuncerà sui ricorsi in atto, con una sentenza prevista per il 20 marzo», sottolinea riferendosi all’azione amministrativa promossa dalla Confcommercio, sulla quale, nel merito, dovrà intervenire il tribunale. Ma a sgombrare il campo dal fatto che su corso Vittorio ci sia stata un’interruzione dei lavori, ieri è stato il coordinatore della sicurezza del cantiere in fase di esecuzione, Antonio Milillo, architetto e direttore operativo dell’opera. «Non si stratta neanche di una sospensione», dice il responsabile, ieri al lavoro con il collega Emilio Di Pasquale, e quattro operai». «In questi giorni», continua Milillo, «operazione che si poteva svolgere solo dopo la chiusura totale del corso, abbiamo provveduto alla messa in sicurezza del cantiere. A cominciare dallo spostamento dei baraccamenti, portati un po’ più a sud. E questa fase l’abbiamo potuta cominciare solo da venerdì scorso, quando l’amministrazione ha vietato il transito. Da domani (oggi per chi legge ndr), quindi, si potrà andare avanti, ed entreranno in campo i pavimentisti. Entro una settimana, al centro della carreggiata verrà calato il cemento stampato, di dieci centimetri di altezza, che permetterà, eventualmente, anche il passaggio dei filobus. O addirittura, se un giorno qualcuno dovesse riaprire la strada al traffico, anche il transito delle automobili e di qualsiasi mezzo», precisa Milillo, ricordando che i lavori di riqualificazione in atto sono potenzialmente reversibili. «Certo», prosegue il professionista, «se la chiusura al traffico ci fosse stata a fine gennaio, adesso ci troveremmo in una fase più avanzata. Inoltre», aggiunge mentre mostra le prime installazioni di fontane, di cui una a flusso laminare («la prima in Abruzzo»), «non abbiamo toccati i marciapiedi esistenti, i quali rimarranno». Intanto, è stato risolto il problema di un dializzato, residente sul corso, impossibilitato ad essere raggiunto dalle ambulanze per via del cantiere. Appena dopo l’incrocio con via Messina, è stato aperto appositamente un varco.

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