Di fare un passo indietro nella corsa a sindaco non ci pensa proprio, assicura lui. Neppure se il centrodestra glielo chiederà per favorire la convergenza della coalizione sulla ipotetica candidatura di Carlo Masci. Tira dritto per la sua strada Guerino Testa, nient’affatto disposto ad arretrare di fronte a un Masci che appena qualche mese fa s’era messo per traverso contro Berlusconi ed è stato anche protagonista di uno strappo con Quagliariello. E neppure in Pescara futura i rapporti sono stati sereni se è vero che in questi cinque anni la lista civica di Masci ha perso per strada vari assessori, ad esempio Cardelli, Cazzaniga e Seller, oltre al consigliere Cremonese, diventato nel frattempo braccio destro proprio di Testa.
L’obiettivo di Guerino è chiaro: limitare a due la sfida alle primarie, cioè a lui e al sindaco uscente. E fa intendere che non cambierà idea in cambio di incarichi alternativi (s’è parlato per lui di una possibile poltrona di vicesindaco). «Decidano i cittadini» ha ribadito Testa, confermando l’intenzione di candidarsi a sindaco in ogni caso: i manifesti elettorali già affissi sui muri di Pescara e il lavoro portato avanti per la composizione della lista confermano questo suo obiettivo.
Di Mascia e Testa, ovvero anche di Masci, si riparlerà oggi al tavolo della commissione nazionale coordinata da Altero Matteoli. Nell’occasione, oltre a Schifani, il Nuovo Centrodestra avrà anche il sostegno del nuovo coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello. «E’ l’unica nostra richiesta per tutta Italia» ribadiscono gli esponenti di Ncd, i quali sano bene però che Forza Italia non si rassegnerà a mollare facilmente Luigi Albore Mascia. Quella delle primarie potrebbe dunque essere la soluzione.
Testa rischia peraltro di distrarsi su altri fronti: da presidente della Provincia, si ritrova a fronteggiare l’assalto in extremis di Antonella Allegrino. L’esponente dell’Idv ieri ha mobilitato il centrosinistra (irritando il Pd che ha un po’ preso le distanze dalla sua iniziativa) per tentare di sfiduciare e far cadere il presidente, invocando il Patto di responsabilità sottoscritto con gli alleati di Palazzo dei marmi: «E’ giunto il momento di tener fede all’impegno sottoscritto da 13 consiglieri il primo ottobre 2013: dimettersi e porre fine alla Giunta Testa» ha detto Allegrino, per la quale «resta da sciogliere solo un ultimo nodo relativo alla vicenda di Provincia e Ambiente, che consentirà di salvaguardare 23 posti di lavoro».