PESCARA La settimana delle primarie del centrosinistra entra nel vivo e tra i sei candidati che, domenica prossima, si sfideranno per la poltrona di sindaco è già scattata la guerra delle affissioni. Il regolamento sottoscritto dagli sfidanti è chiaro: niente manifesti elettorali 6x3 con il faccione del politico di turno «ai fini della sobrietà della campagna elettorale e della riduzione dei costi della politica» e una spesa massima di 2.500 euro debitamente rendicontata. E’ consentita soltanto l’affissione, a cura del comitato esecutivo, di manifesti 70x100 per pubblicizzare incontri e riunioni dei candidati. Ma se Antonio Blasioli, domenica scorsa, si è impegnato a inviare una comunicazione all’Aipa, la ditta concessionaria del servizio di affissione dei manifesti negli spazi pubblici, per chiedere di rimuovere le locandine che lo descrivono «onesto, preparato, determinato, libero, aperto e giovane», lo stesso non hanno fatto gli altri sfidanti. In piazza Pierangeli ad esempio, sulla facciata di un palazzone dall’intonaco verde e giallo spicca ancora il mezzobusto di Moreno Di Pietrantonio, il capogruppo del Pd in consiglio comunale con la scritta: «Pescara riparte da te: ripensiamola insieme». Il tabellone luminoso è stato affisso prima dell’approvazione del regolamento, ma poi non è mai stato rimosso come è avvenuto con i cartelloni 6x3. Proprio ieri, inoltre, in alcune strade della città come via Lago di Capestrano o via Fonte Romana, sono spuntati i poster di Di Pietrantonio in formato 70x100 che invitano i cittadini a votare per lui alle primarie e ad incontrarlo al comitato elettorale di via Nicola Fabrizi. «Ho speso 500 euro per far realizzare 90 manifesti con la mia immagine», ha sottolineato Blasioli in una lettera pubblicata ieri dal Centro in cui si è affrettato a rendere pubbliche tutte le spese sostenute per la sua campagna per le primarie, «ma è stato un errore perché nessuno mi aveva notificato il regolamento e quindi non sapevo che erano vietati. Siccome inizialmente nelle riunioni a cui ho partecipato si era parlato solo di evitare i 6x3, sono caduto nell’errore, ma sto correndo ai ripari, perché credo sia giusto competere tutti allo stesso livello». La comunicazione all’Aipa con cui Blasioli chiede di rimuovere i manifesti porta la data di domenica scorsa alle 10.58. «Mi scuso della richiesta», si legge, «ma se avessi conosciuto prima il regolamento non avrei speso soldi inutilmente. E' giusto adeguarsi: adesso mi aspetto che anche gli altri candidati facciano la stessa cosa, perché se il mio esempio fosse seguito, sarebbe sicuramente una cosa giusta», rimarca Blasioli rivolgendo un appello agli sfidanti alla poltrona di candidato sindaco per il centrosinistra Di Pietrantonio, Marco Alessandrini, Antonio Blasioli, Giorgio D’Amico, Gianni Teodoro e Gianni Cordova. Il regolamento delle primarie non lascia spazio a dubbi o interpretazioni. L’articolo 7 del paragrafo intitolato «Trasparenza e sobrietà» recita testualmente: «Ai fini della trasparenza è fissato per ciascun candidato un tetto massimo complessivo di 2500 euro di spese». «Ai fini della sobrietà della campagna elettorale e della riduzione dei costi della politica», si legge ancora sul documento, «è fatto divieto ai candidati e ai loro sostenitori di ricorrere a qualsiasi forma di pubblicità a pagamento, come spot su radio, televisioni, giornali, internet, o affitto di spazi pubblicitari. E’ consentita l’affissione di manifesti 70x100 per pubblicizzare incontri e riunioni dei candidati, a cura del comitato esecutivo».
Fiorilli: il candidato del centrodestra non lo sceglie la Chiavaroli
PESCARA. «Continuano a stupire e a sconcertare le dichiarazioni della senatrice Federica Chiavaroli che, da un lato sembrerebbe aver già deciso da sola chi sarà il candidato sindaco per l'intera coalizione di centrodestra, ovvero l'attuale presidente della Provincia Testa. Dall'altro lato rimanderebbe ai tavoli romani l'ultima parola, tavoli che però, a questo punto, sarebbero superflui o comunque inutili visto che la senatrice, forte di non si sa bene quali certezze, avrebbe già deciso, peraltro senza tenere in alcuna considerazione altre due forze politiche, in primis Pescara Futura, poi Fratelli d'Italia e Udc che invece sono parte consolidata di quei Tavoli». Lo ha detto il vice sindaco di Pescara, Berardino Fiorilli (nella foto), secondo il quale Chiavaroli «dovrebbe comprendere, forse, che per garantire l'opportuno clima di serenità, tali confronti dovrebbero avvenire nei tavoli deputati, e non certo sui giornali».