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Pescara, 25/11/2024
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Data: 05/03/2014
Testata giornalistica: Rassegna.it
Salva Roma: Filt Cgil, rischio danni sempre più concreto

"Con l’approvazione del decreto Salva Roma il rischio che i danni prodotti da una politica sconsiderata, soprattutto della precedente amministrazione, presenti il conto ai lavoratori delle aziende come Atac Spa è sempre più concreto. Si cerca infatti di far passare il messaggio secondo cui dietro alla situazione economica gravissima in cui versa il Comune di Roma e le aziende a esso collegate non ci sia un'evidente responsabilità manageriale e delle figure politiche che hanno gestito fino a oggi, bensì la cattiva volontà del personale ivi impiegato". Così, in una nota, Alessandro Capitani, segretario generale della Filt Cgil di Roma e del Lazio e Marco Capparelli, segretario della Filt Cgil di Roma e del Lazio. "Prima di pensare a misure contro di esso - continuano - sarebbe bene venisse istituita una commissione super partes per scovare e rendere note all’opinione pubblica le vere cause del dissesto e far emergere dall’oblio le responsabilità e coloro ai quali vanno ricondotte. Lo chiediamo fermamente".

"Con il Comune di Roma e la Regione Lazio - aggiungono - abbiamo sottoscritto accordi improntati sull’efficientamento e sul rilancio del settore in chiave industriale e di prospettiva, accordi in cui tutti sono chiamati a fare la propria parte, ma proprio tutti. Abbiamo chiesto la centrale unica che vigili con rigore sugli acquisti, gli appalti, le consulenze quale strumento necessario per la trasparenza, per risparmiare e abbattere pratiche discutibili, ridondanze nella gestione e così via: a oggi molto poco si è fatto in questo senso, non per mancanze imputabili ai lavoratori o alle forze sociali ma probabilmente per incapacità e/o a causa degli interessi paralleli di qualcuno. Ora privatizzazione e tagli al personale ci vengono prospettati quali unica possibilità. E' questa la politica vicina ai lavoratori e alle lavoratrici?"."I lavoratori, i salari e i diritti non si toccano - concludono i sindacalisti -. Quando tutto sarà ricondotto nel solco dell’etica e della giustizia saremo pronti ad affrontare anche queste discussioni. Fino ad allora esigeremo il rispetto degli accordi sottoscritti e il prosieguo della discussione nei tavoli di confronto e non per mezzo della stampa, modalita' prediletta e adottata da molti in questo periodo".

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