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Pescara, 25/11/2024
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Data: 06/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Aeroporto, altra beffa Rischia di perdere la polizia di frontiera. Il personale destinato alla Polfer e a Montesilvano Il sindacato si appella ai politici: grave danno per la città

PESCARA Non solo la squadra Nautica, ma anche il distaccamento della polizia stradale di Penne e l’ufficio di polizia di frontiera marittima e aerea, sono a rischio chiusura. Un rischio reale, con conseguenze reali per tutto il territorio, denuncia il segretario provinciale del Sap, Giampaolo Guerrieri che oltre ad annunciare una mobilitazione generale chiede «alle autorità provinciali e al mondo politico locale di tutelare e garantire questa città e il suo turismo, senza pregiudicare, con tagli irrazionali che prevedono la soppressione della polizia di frontiera e la squadra nautica, l’intero sistema sicurezza». Il provvedimento, che riguarda circa 50 poliziotti che con molta probabilità finiranno dislocati una ventina alla Polfer (promossa da sottosezione a sezione) e una trentina alla questura di cui una parte destinati a dar vita al distaccamento di Montesilvano, rientra nel programma di riorganizzazione degli uffici in via di approvazione, in un’ottica di razionalizzazione delle risorse che il dipartimento di Pubblica sicurezza ha deciso di avviare e che potrebbe diventare operativo già entro settembre. Denuncia il Sap: «Anche Pescara è stata coinvolta nell’assurdo disegno tanto da prevedere la chiusura dell’ufficio di Polizia di frontiera del locale aeroporto internazionale d’Abruzzo e della squadra Nautica che opera sull’intera costa. Questa decisione incomprensibile», va avanti Guerrieri, «rappresenta il risultato di un’analisi fatta da chi è avulso da questa realtà territoriale periferica, tanto da prevedere la chiusura di due presidi di polizia che, in una città turistica come Pescara, operano in un settore così importante e delicato. Concordiamo sul fatto di recuperare risorse e tagliare gli sprechi per abbassare il costo del lavoro, incrementare gli stipendi e rilanciare i consumi. Ma con questa chiusura il risparmio è pari allo zero», sottolinea, «visto che questi due uffici di polizia non costano nulla al ministero dell'Interno, in quanto per la polizia di frontiera i locali sono messi gratuitamente a disposizione dalla società Saga, compreso tutte le spese di manutenzione e consumi, idem per lo scalo portuale che fino al 2013 era a carico della Provincia e che dal 2014 è passato alla Capitaneria di porto e quindi sotto un diverso ministero. Come si può, anche solo pensarlo, di chiudere un Ufficio di polizia di frontiera che garantisce la vigilanza e il controllo di frontiera presso un Aeroporto Internazionale e quindi sotto la vigilanza della Comunità europea, con un traffico annuo di circa 5000 voli e un transito superiore al mezzo milione di passeggeri: senza poi considerare i nuovi voli con Mosca e Reggio Calabria che si vogliono incrementare. E la vigilanza e il controllo di frontiera dello scalo marittimo, con la previsione dell'arrivo del collegamento con la Croazia, dopo avere speso milioni di euro per dragare il porto di Pescara, dovrà necessariamente essere garantita dalla polizia di Stato, con mezzi e personale. La stessa dotazione e il materiale di reparto, per un valore di quasi mezzo milione di euro, dove andrà a finire? Non basta una volta smantellato questo ufficio, attribuire le funzioni di polizia di frontiera alla questura, che ha già i suoi problemi logistici e di carenza di personale, per poter garantire l'attuale operatività e funzionalità».

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