PESCARA Porto abile e arruolato per le navi: ora c'è anche il bollino blu della Capitaneria che ha certificato come i fondali della darsena commerciale abbiano raggiunto i 5 metri di pescaggio e, quindi, l'area è in grado di ospitare navi commerciali e da crociera. Con i lavori di dragaggio conclusi (300mila metri cubi di materiali escavati per un intervento durato dieci mesi), ventiquattro ore fa la Direzione marittima ha emanato l'ordinanza che autorizza la navigabilità del porto commerciale. Dal punto di vista tecnico, ora manca solo il collaudo e il completamento dell'operazione sistemando alcuni "materassi" di pietriccio tra la zona dove è stato effettuato il dragaggio e quella non interessata dai lavori. Riguardo il porto canale, ha affermato il comandante in II Antonio Catino, l'intervento si è concluso da pochi giorni centrando l'obiettivo di portare a 4 metri il pescaggio al centro del fiume e di 3 metri e mezzo nella zona laterale. Tornando alla darsena, va sottolineato come la prossima mossa sarà quella di liberare la banchina del porto dalla sabbia che sarà utilizzata per il ripascimento dei tratti di costa che hanno subito l'erosione più profonda a causa delle mareggiate. In questo caso, i lavori saranno appaltati dal Provveditorato alle opere marittime, per cui i tempi non saranno stretti. Per rendersi parte diligente nei lavori, i Comuni di Città Sant'Angelo, Montesilvano e Francavilla al Mare hanno già offerto la loro collaborazione. La notizia del ritorno dei fondali della darsena a 5 metri viene accolta con un sentimento misto con scetticismo nell'ambiente degli operatori. I quali avevano chiesto ripetutamente un pescaggio di 6 metri e mezzo per ripristinare i veri collegamenti commerciali e turistici. Con cinque metri, secondo loro, possono entrare solo catamarani simili al Pescara Jet della Snav, ma non certo navi a pieno carico. Si riaccende la speranza di riavere il collegamento turistico dopo tre anni consecutivi di stop, ma i tempi per firmare un contratto sono davvero stretti.