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Pescara, 25/11/2024
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Data: 06/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Porto inagibile, c’è una barriera di sabbia. Sedicimila metri cubi sono abbandonati da mesi lungo la banchina di levante, eppure il dragaggio è terminato

Di Properzio attacca Impossibile programmare una ripresa dei traffici marittimi, il ritorno della Snav è solo uno spot da campagna elettorale

PESCARA L’ultima beffa del dragaggio è una barriera di 16 mila metri cubi di sabbia pulita, adeguatamente analizzata e pronta all’uso, ma lasciata a decantare da mesi lungo la banchina di levante. Il cantiere della Sidra - la società che ha portato a termine lo scavo di 300 mila metri cubi di sedimenti per una spesa di 13 milioni di euro - è ancora in piedi, anche se i lavori sono terminati in via ufficiosa da qualche giorno. In attesa del collaudo definitivo per valutare l’operatività del porto, non è possibile stabilire con certezza i tempi per la ripresa dei traffici petroliferi e commerciali. Manca all’appello, infatti, l’autorizzazione del Comune a rimuovere quei sedimenti di colore ocra brillante che dovranno essere utilizzati per il tanto atteso ripascimento delle spiagge assottigliate dall’erosione. Al contrario le amministrazioni vicine di Città Sant’Angelo e Francavilla hanno già dato l’ok al prelievo della quantità di sabbia destinata a dare nuova linfa ai rispettivi arenili. Martedì mattina, negli uffici della Direzione marittima, è stata convocata una riunione per cercare di tirare le somme sulla delicata questione del dragaggio del porto. Presenti il comandante in seconda Antonio Catino, il direttore dei lavori Enrico Bentivoglio, gli imprenditori Sabatino Di Properzio e Giuseppe Ranalli e alcuni delegati del ministero delle infrastrutture, della Sidra e dei vigili del fuoco. L'ordinanza che sancisce la fine dei lavori di scavo dei fondali e la relativa autorizzazione alla navigabilità del porto commerciale è stata emanata in serata, con l’impegno a pubblicarla anche sul sito della guardia costiera. Ma la chiusura del cantiere non convince gli operatori commerciali, che tornano a chiedere ai rappresentanti delle istituzioni tempi certi e impegni a breve scadenza. «Il ritorno della Snav è solo uno spot da campagna elettorale», sbotta Di Properzio, titolare della più grossa azienda di idrocarburi del Pescarese, costretto da quasi due anni a rinunciare al rifornimento di gasolio e benzina via mare a causa del porto insabbiato, «la verità è che attualmente lo scalo risulta inagibile fino a data da destinarsi. La banchina sud è interamente occupata da colline di sabbia, dai macchinari e dalle attrezzature della Sidra. In queste condizioni noi non possiamo lavorare e non possiamo procedere a programmare una ripresa dei traffici marittimi». I 16mila metri cubi di sabbia pulita, già analizzati dall’Arta, sono il risultato della separazione granulometrica tra il limo e i materiali non inquinati prelevati dai fondali, mescolati a una quantità di sabbia pulita depositata in una zona definita del porto. In base a quanto emerso nel corso del vertice operativo con la Direzione marittima, al momento la profondità del porto cittadino sembrerebbe tornata a 5 metri, così come confermato nel corso della prova di agibilità portata a termine nelle scorse settimane dalla motonave russa Assia. Ora bisognerà attendere il collaudo e poi il completamento delle opere mediante il posizionamento di alcuni cuscinetti di pietriccio tra la zona dragata e quella dove non ci sono stati i lavori, in modo da frenare l’avanzamento della sabbia da nord. «Anche questi materassi di cemento armato», sottolinea Di Properzio, «sono ammucchiati sulla banchina commerciale impedendoci di lavorare. Ci hanno detto che nelle prossime settimane si dovrà smantellare il cantiere e togliere la sabbia, ma al momento non abbiamo alcuna certezza. Il Comune di Pescara si era impegnato a usare la sabbia pulita entro gennaio, ma stiamo a marzo e tutto tace. Nel frattempo, i sindaci di Città Sant’Angelo e Francavilla hanno già autorizzato il ripascimento. Non capiamo davvero Mascia che cosa stia aspettando: invece di fare spot da campagna elettorale annunciando il ritorno della Snav, risolvesse prima questo problema».

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