Conclusi i lavori di dragaggio nel porto canale di Pescara e per l’ufficialità ora si attende solo la fase di collaudo. Proprio nella serata di martedì la Direzione marittima Abruzzo-Molise ha emanato l’ordinanza e la relativa autorizzazione alla navigabilità del porto commerciale con una profondità di cinque metri. Nella giornata di ieri l’autorizzazione sarà pubblicata sul sito della Guardia costiera. Lo ha annunciato il comandante in seconda della Direzione marittima, Antonio Catino, riprendendo dichiarazioni del comandante Luciano Pozzolano, anticipate qualche giorno fa.
«Il dragaggio è ufficiosamente concluso - ha spiegato l’ufficiale -. Ora bisognerà attendere il collaudo e poi il completamento dell’opera con il posizionamento di alcuni materassi di pietriccio tra la zona dragata e quella dove non ci sono stati i lavori. Per quanto riguarda il porto canale - ha proseguito il comandante Catino - i lavori di fatto si sono conclusi da qualche giorno con l’obiettivo di arrivare a quattro metri di profondità al centro del fiume e tre metri e mezzo nella zona laterale». Sono stati dragati dal fiume 300 mila metri cubi di materiali sabbiosi, centomila in più di quelli inizialmente stabiliti. Nelle prossime settimane bisognerà provvedere a liberare la banchina del porto dalla sabbia per il conseguente ripascimento della costa i cui lavori dovranno essere appaltati dal Provveditorato alle opere marittime. Hanno già dato la loro disponibilità ai lavori anche i comuni di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Francavilla al Mare.
A tutte le autorità (regionali, comunali, marittime e ambientali) si è rivolto con una lettera l’impresa Nicolaj che ha evidenziato la necessità di programmare dragaggi periodici in tutti i porti abruzzesi e come pure quella di recuperare e trattare i fanghi accumulati in banchina e in vasca di colmata a Pescara. «Materiale che potrebbe essere trattato e recuperato nella parte più pregiata (sabbia granulometricamente adatta) con l’impianto di trattamento e recupero di Piano di Sacco a Città Sant’Angelo», struttura approvata in Regione e in attesa di completare l’iter autorizzativo.