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Pescara, 25/11/2024
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Data: 06/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Lavori in Corso Emergenza continua ma Fiorilli non lo sa «La segnaletica? Ci vuole tempo» «Le parallele? Le usano in pochi»

PESCARA Al terzo giorno consecutivo di gas di scarico in faccia, i vigili urbani i vigili urbani hanno deciso di mettere la mascherina. Ormai era diventata una questione vitale per chi doveva lavorare alla rotatoria di via Teramo, la più inquinata d'Italia. Ironia della sorte, gli agenti hanno messo la maschera a Carnevale finito, nel primo giorno di Quaresima. Ma questi sono solo dettagli rispetto a un quadro generale di assoluta emergenza che i commercianti hanno segnalato ripetutamente, scrivendolo a titoli cubitali su striscioni e cartelloni. Anche ieri, nonostante la fitta pioggia all'ora di pranzo, i negozianti di corso Vittorio hanno ripetuto il flash-mob in via Teramo, un florilegio di accuse e ironie contro l'Amministrazione comunale e, in particolare, contro Carlo Masci e Berardino Fiorilli, messo sotto per la sua sovraesposizione come assessore alla Mobilità. Un Fiorilli al quale, però, niente e nessuno riesce a scalfire l'olimpica serenità che sfoggia sempre e comunque. Un segno di indubbia forza, altri al suo posto avrebbero fatto fuoco e fiamme. Lui, invece, alle accuse di non aver ancora completato la segnaletica sulla strada alternativa nell'area di risulta a dodici giorni dall'apertura, replica allargando le braccia: «Credete forse che non avevo pensato di realizzare prima la segnaletica e poi di aprire la strada? Forse non sapete come funziona la burocrazia: qui per mettere o togliere un cartello, per rifare le strisce pedonali passano giorni e bisogna fare un iter assurdo, per ogni minima operazione devi sudare sette camicie, neanche dovessi far demolire un palazzo». Disarmante. Ancora di più se detto dall'assessore che da cinque anni guida il settore Mobilità: e se non ci riesce lui a districarsi nei meandri della burocrazia, lui che dovrebbe conoscerla meglio di tutti, chi dovrebbe riuscirci? Forse le migliaia di automobilisti che per loro sventura devono passare per forza ogni giorno sotto le forche caudine di via Teramo? L'unico risultato apprezzabile, ottenuto peraltro dopo furiosi battibecchi con i vigili, è stato quello di installare la segnaletica verticale su via De Gasperi, cento metri prima della rotatoria. Manca ancora il tassello fondamentale per evitare gli spaventosi ingorghi di questi giorni: ci riferiamo all'apertura del cordolo alla rotatoria del Rampigna che serve per deviare il traffico pesante in direzione Ovest per evitare che camion e bus interurbani finiscano nell'imbuto di via Teramo. Ancora più disarmante, Fiorilli, quando parla della strada parallela: «Avete visto? La usa poca gente». Ti credo: piena di dossi com'è, è più adatta a una gara di motocross che a un passaggio in automobile. Chi la percorre, nonostante la segnaletica a terra indichi "Nazionale Adriatica", teme di ficcarsi nuovamente nel caos del centro e quindi, superata la rotatoria, sceglie strade diverse. Ma per Fiorilli sono i pescaresi a sbagliare «devono abituarsi a cambiare mentalità». Disarmante al quadrato. Tanto che l’assessore si è visto costretto a raccogliere l’appello dei commercianti e a incrementare la sorveglianza sulla zona del corso interessata dal cantiere, con pattugliamenti della Municipale. Di notte, però, è tutta un’altra storia.

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