PESCARA "Roma non decide, allora decidiamo noi". Federica Chiavaroli, senatrice nonché coordinatrice regionale del Nuovo centrodestra, rompe gli indugi e annuncia una riunione "davvero decisiva" per venerdì. Di decisiva c'è la candidatura di Guerino Testa a sindaco di Pescara con una lista propria, senza aspettare le calende greche dei tempi romani, a costo di scontrarsi con l'ex amico Luigi Albore Mascia. Il presidente della Provincia non ha paura di "correre" in solitaria, nonostante sappia che il peso politico di Ncd a Pescara sia inferiore a quello di Forza Italia. Né lo spaventa l'ennesima investitura ufficiale di Mascia da parte di Altero Matteoli, presidente della commissione elettorale forzista. Non teme neppure l'invito più o meno velato di Nazario Pagano, coordinatore abruzzese di Forza Italia, a non essere frettoloso: "Testa non mi sembra votato al suicidio, perché dovrebbe andare da solo al voto?". Ma l'avversario numero uno di Mascia ha fretta per non finire arrosto, sulla graticola c'è finito da un pezzo, da quando è uscito allo scoperto mettendosi contro il sindaco uscente e ha tappezzato la città con dieci manifesti 6x3. Testa ha fatto leva sulla mozione dei sentimenti ("Noi che amiamo Pescara") e non vuole attendere all'infinito la risposta per sapere se è riamato allo stesso modo dai pescaresi. Alla riunione di domani partecipano i tre parlamentari abruzzesi del Nuovo centrodestra Filippo Piccone, Paolo Tancredi e appunto Federica Chiavaroli, e i tre presidenti "diversamente berlusconiani" delle Province, Walter Catarra, Antonio Del Corvo e lo stesso Guerino Testa. "Non posso anticipare nulla, - mette le mani avanti la Chiavaroli - di certo dobbiamo fare chiarezza e decidere come andare avanti". C'è poco da scegliere: l'unica decisione che può scaturire dal vertice di venerdì è l'annuncio di una lista con Guerino Testa candidato sindaco per conto suo. Senza trucchi e senza inganni, e senza più finte di corpo su alleanza e patti di responsabilità che non sono mai esistiti. Chiaro che questa scelta si porta appresso una quota di rischio, ma se Testa vuole fare il sindaco deve giocare a rischiatutto. Se fosse passata la linea delle primarie, il presidente della Provincia era convinto di avere la vittoria in tasca, ma così non è stato. E allora la mossa del tavolo di Ncd a Pescara punta a spiazzare Forza Italia e a metterla davanti al fatto compiuto di una lista bell'è pronta e, nei voti di Guerino Testa, competitiva anche per andare allo scontro in campo aperto con Mascia. La stessa senatrice Chiavaroli si gioca molto in questo delicato passaggio: "Non possiamo permetterci di sbagliare - dice - nel contempo bisogna dire chiaro e tondo che le abbiamo provate tutte con i partner della coalizione. Prima non andava bene il sondaggio, poi le primarie non rientravano nel Dna, poi è stato tirato fuori il principio del "campione uscente" che ha diritto a ricandidarsi per forza. Una cosa è certa: così non possiamo più andare avanti". La pensa allo stesso modo Armando Foschi (Fratelli d'Italia-An) che in maniera un po' utopistica si richiama alla compattezza della coalizione. "Di tempo ne abbiamo perso parecchio - afferma - ma ce n'è ancora per trovare la sintesi attorno a un nome condiviso senza presentarci spaccati al voto".