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Pescara, 25/11/2024
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Data: 06/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Una telefonata di Silvio cambia la vita. Il prossimo 13 marzo manifestazione di Forza Italia al Circus di Pescara. Chiodi e Pagano sperano in un intervento del Cav per partire in quarta

PESCARA Tutto a posto, niente in ordine. Prendendo a prestito Lina Wertmuller potrebbe essere questo il nuovo motto di Forza Italia. Almeno qui in Abruzzo. Dove più che l’inchiesta Rimborsopoli hanno creato più sconquassi le reazioni degli indagati che la bomba innescata dai magistrati. Va così che in un clima di grande nervosismo, ma soprattutto di sospetti, la prossima settimana, il 13 marzo, Forza Italia uscirà allo scoperto. Sul palco del Circus Gianni Chiodi, governatore uscente in attesa di ricandidatura ufficiale, Nazario Pagano, fresco coordinatore regionale degli azzurri e, come guest star, Raffaele Fitto. Una manifestazione pubblica per cominciare la lenta marcia di avvicinamento alle prossime elezioni di maggio, ma soprattutto per consolidare il nuovo asse politico-elettorale di Chiodi e Pagano che, al di là delle dichiarazioni di facciata, non sembra riscuotere grandi consensi all’interno di Forza Italia. Ma una telefonata a sorpresa di Silvio Berlusconi nel corso della manifestazione di giovedì prossimo potrebbe in un sol colpo risolvere ogni problema. Quello di Chiodi: il governatore, mai candidato ufficialmente se non attraverso telefonate del Cav sempre raccontate ma mai ascoltate, potrebbe guadagnare una blindatura prima ancora che i magistrati si pronuncino sulla fine dell’inchiesta. Eppoi spazzare via finalmente le tante voci che, un giorno si e l’altro pure, lo vogliono sostituito da un altro candidato. Anche se, a onor del vero, tutti i nomi che nascono la mattina il giorno dopo sono meno che polvere. Quello di Pagano: il presidente di Forza Italia, che a differenza di Chiodi ha scelto la strada del silenzio rispetto alle accuse dei magistrati e soprattutto dei pettegolezzi che lo hanno colpito, in queste ore alle prese con il caso Pescara. In alcuni ambienti del partito il numero uno di Forza Italia in Abruzzo viene accusato di non aver confermato Luigi Albore Mascia con largo anticipo, scatenando così le legittime aspirazioni di Guerino Testa. Ma nelle ulime ore le polemiche in casa Forza Italia sono tutte centrate sulle nomine dei coordinatori provinciali e sui vice di Pagano. Le prime avvisaglie ci sono state con le dimissioni di Alfonso Magliocco, vincitore del congresso ai tempi del Pdl nell’area L’Aquila-Sulmona e che dalla nascita di Forza Italia ha di fatto svolto il compito di coordinatore. «Un ruolo pro tempore per gestire la fase di transizione che però in Abruzzo si è tradotto in un incarico solo formale - scrive Magliocco - che sino ad oggi per il rispetto del ruolo mi ha impedito di esprimere dissenso rispetto a una serie di scelte assolutamente non condivisibili». Alfonso Magliocco, pur ribadendo il suo sostegno a Forza Italia, ha comunicato di «essere indisponibile per un ruolo che si esaurisce in una sorta di fermo posta, senza alcuna possibilità di incidere neiprocessi decisionali». Il ribelle aquilano sembra pronto a scatenare una guerra contro Chiodi anche se Nazario Pagano l’altra sera a Roma ha portato all’attenzione dei vertici nazionali del partito una serie di nomi. Tra questi, sembra, quello di Antonella Di Nino, vice presidente della provincia aquilana e designata a diventare coordinatrice dell’area L’Aquila-Sulmona. Nella busta anche il nome di Lucio Petrocco, battuto con Pagano al congresso Pdl, ora tra i papabili a diventare il reggente della provincia di Pescara. Insomma: tutto a posto, niente in ordine. Aspettando una telefonata di Silvio che potrebbe non arrivare.

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