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Pescara, 25/11/2024
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Data: 07/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Controllori Gtm «troppo zelanti» Multati anche se avevamo il ticket

PESCARA Siamo andati per controllare, siamo stati controllati e multati. Ma sul verbale, qualcosa non torna. Il piano era semplice. Un servizio giornalistico di quelli che si fanno una tantum per sondare i trasporti pubblici e cercare di capire come sia possibile viaggiare gratis per un’intera mattinata sui bus della nostra città. Del resto, con punte del 33% di evasione su alcune tratte, era un servizio che valeva la pena di fare. Così abbiamo inviato la nostra Sonia Irimiea, che parla e scrive bene in italiano, ma conserva ancora l’accento della sua Romania. Ed ecco che una bella ragazza si trasforma in un’esca per un trio di accertatori "troppo zelanti". Alle 8:40 del mattino Sonia acquista due biglietti a Montesilvano: tariffa B1, e si mette in attesa del bus della linea 3 per Pescara. Piove. Sale sul bus che sembra un carro bestiame e timbra il primo ticket, che vale per 90 minuti. Scende alla stazione di Pescara alle 9:28 e resta in attesa di salire sulla prossima corsa scelta a caso tra le prime in partenza. Sceglie il 6 e si lascia portare all’incrocio tra via Tirino e via Sisto. Scende e aspetta per 20 minuti il 6. Sale e scende al Tribunale. Sono le 10 :01. A piedi si avvia verso l’università, dove aspetta il 2. Sale a bordo alle 10:15. Sonia ha già preso 3 bus e nessuno l’ha controllata. Chiunque, meno onesto della nostra cronista, avrebbe potuto viaggiare gratis, senza acquistare il biglietto. Il mezzo della linea 2 parte immediatamente. A bordo ci sono l’autista e altre due persone. Il bus compie una curva larga e fa stop alla fermata successiva, dove salgono tre uomini in divisa blu della Gtm. Le chiedono di mostrare il biglietto che Sonia non è ancora riuscita a vidimare non aspettandosi una tratta così breve tra una fermata e l’altra. I controllori, in preda a un attaco di zelo, intimano all’autista di non ripartire e gli chiedono quando è salita la passeggera. Lui risponde che non l’ha vista salire. Sonia mostra la foto del bus che arriva alla fermata dell’università, dove è salita. La prova della sua onestà non convince i controllori, che le chiedono i documenti per redigere il verbale di contravvenzione. Le dicono: «Lei è straniera e non conosce le regole. Deve tenere in mano il ticket già prima di salire sul mezzo ed è obbligata a mostrarlo se le viene chiesto di mostrarlo». Proprio quello che fa Sonia. Ma loro.., scrivono. E qui commettono un errore. Sul verbale di contravvenzione barrano con la «x» la casella «sprovvisto di documento di viaggio». Falso. L’agente accertatore scrive sul verbale l’orario in cui è stata elevata la contravvenzione: sono le 10 e 30. Peccato che l’orario di convalida del biglietto timbrato da Sonia riporti un orario antecedente alla contravvenzione: 10 e 27. Qualcuno deve delle scuse alla nostra cronista e annullare la contravvenzione. Quanto alla figuraccia... questo è un altro discorso.

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