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Pescara, 25/11/2024
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Data: 07/03/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
La stazione ora è il paradiso degli spacciatori Risse, furti, sporcizia e droga I cittadini hanno paura

AVEZZANO Spaccio, risse, danneggiamenti, prostituzione, bivacchi improvvisati, sporcizia. Questo è lo sconsolante quadro che viene fuori dalle testimonianze di chi vive e lavora nella zona di Piazza Matteotti e stazione ferroviaria di Avezzano. Una situazione che, dopo una pausa di qualche mese, è tornata al massimo livello di allarme tanto da portare per qualche giorno alcune pattuglie della Mobile dell’Aquila a controllare la zona. «Io qui gestisco da anni un distributore di carburanti. La sera, un’ora prima della chiusura - ci dice un esercente della zona - tutta l’area, a iniziare dai giardini di piazza Matteotti, si riempie di stranieri, vagabondi e tossicodipendenti. Dopo un po’ iniziano a bere e sono guai. La mattina, quando vengo ad aprire, trovo mucchi di bottiglie di birra vuote e qualcuna anche rotta, e i segni di risse e scontri. Una volta, non molti mesi fa, ho trovato il vetro di una pompa di carburante fracassato perché un immigrato africano, in una colluttazione, c’era finito contro. Lui è andato all’ospedale con una lesione anche seria e qui ho dovuto riparare tutto». Ma c’è anche di peggio. «Non si limitano al piazzale della stazione e ai giardini di piazza Matteotti - dice una commerciante del posto - . Anche per noi che abbiamo le attività nella zona è difficile. Ad Halloween scorso avevano del materiale pubblicitario fuori del negozio. È stato distrutto e avendo visto di chi si trattava, abbiamo protestato e denunciato. Da quel momento, per giorni, abbiamo avuto grossi fastidi da un gruppo di immigrati e un nostro dipendente, anche lui straniero, è stato più volte fatto oggetto di intimidazioni. Noi potremmo restare aperti più a lungo ma in queste condizioni è impossibile». Nella stazione, poi, la situazione ha superato di gran lunga il livello di guardia. «Il piazzale della stazione, appena scende la sera - dice un barista - , è terra di nessuno. Ci sono molti barboni, tossicodipendenti e immigrati senza dimora, ma spesso anche senza lavoro e documenti. Piazza e sottopassaggio sono inaccessibili e rischiosi. La stazione porta ancora i segni di furti e tentati furti. Il controsoffitto presenta due grosse aperture, una vicino all’edicola e un’altra nei pressi della biglietteria. Tramite i buchi nel controsoffito sono entrati nell’edicola e hanno rubato duemila euro. Nella biglietteria, invece, han fatto solo danni. Serve più controllo e presenza costante delle forze dell’ordine». Forze dell’ordine che in loco si chiamano Polfer. Ma, purtroppo, a causa della riduzione di spese, il comando di Avezzano, ridotto a un totale di sei elementi comandante e vice compresi, non fa il servizio notturno. «Noi facciamo i turni sui treni e dobbiamo vigilare sulla stazione e l’area di pertinenza. Lo facciamo fino alle 19 - dice il vicecomandnate Polfer di Avezzano - . Dalla sera fino a tutta la notte, poi, qui accade di tutto. Il sottopasso diventa un bagno pubblico e fuori c’è gente accampata ovunque. C’è stato segnalato anche il ritorno di prostitute. Ma i problemi più grandi sono lo spaccio, sempre attivo, e l’abuso di alcool con risse e scontri che provocano disturbi ai residenti, danni a negozi e strutture della zona, e sporcizia ovunque. E d’inverno la stazione deve restare aperta per accoglere i senza tetto e dare loro riparo dal freddo. Con loro, che non sono tanti, arrivano però tutti gli altri e qui dentro diventa un inferno».

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