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Pescara, 25/11/2024
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Data: 08/03/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
La crisi dell'Atac - Atac, parte la cura: stipendi ridotti per evitare il default. Meno 30% nelle buste paga dei dirigenti. Via al piano di rientro: tre giorni in meno di lavoro al mese per 1.600 impiegati.

Un taglio di circa 90 milioni al contratto di servizio con il Campidoglio, che nel 2013 ha garantito all’azienda un contributo di 463 milioni. E contratti di solidarietà sempre più vicini per 1.617 impiegati amministrativi, per scongiurare il ricorso a esuberi. Il necessario piano di risanamento dell’Atac, parte del più ampio progetto di ristrutturazione del Campidoglio, è pronto a partire. A stringere i tempi è il decreto Salva Roma, che impone all’amministrazione comunale di presentare un serio e complessivo piano di rientro dal debito. E l’azienda di via Prenestina, dall’alto dei suoi oltre 700 milioni di esposizione debitoria, è in cima all’agenda.
IL PERSONALE

La trattativa sul costo del lavoro è avviata da tempo, tra Atac e sindacati. La base del ragionamento è che bisogna risparmiare sui dipendenti al lavoro negli uffici, visto che è impensabile farlo sul personale addetto al servizio di trasporto vero e proprio. «L’Atac sta lavorando a un piano di solidarietà per gli amministrativi - conferma Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in consiglio comunale - Lo ha anche detto l’amministratore delegato Danilo Broggi, intervenendo la scorsa settimana in commissione bilancio». Secondo indiscrezioni, spiega Onorato «gli esuberi tra gli amministrativi ammonterebbero a circa 250 unità: il costo annuale di questi dipendenti sarà ammortizzato mettendo in regime di solidarietà, per tre venerdì al mese con lo stipendio ridotto, tutti gli amministrativi». Una misura che riguarderebbe, appunto, 1.617 impiegati.
IL CONTRATTO

Nel 2013, la somma di tutti i contratti di servizio firmati tra l’amministrazione comunale e le aziende ammontava a circa 1,4 miliardi di euro. La riduzione prevista per il 2014, secondo le previsioni del bilancio pluriennale di Palazzo Senatorio, è di circa il 20 per cento. L’Atac, in particolare, lo scorso anno ha fornito servizi alla città per 463 milioni, tra trasporto di superficie, metropolitane e parcheggi di scambio: dovrebbe perderne una novantina.
463 mln
L’importo del contratto di servizio tra l’amministrazione e l’Atac nel 2013
Il taglio ai trasferimenti comunali avrà effetti immediati: in via Prenestina dovranno razionalizzare il servizio di trasporto pubblico, per ridurre i costi. Atac e agenzia della mobilità sono già al lavoro su un piano di riduzione delle linee e delle frequenze di passaggio su percorsi e in orari poco frequentati da chi si sposta in autobus.
LA POLEMICA

È ancora scontro tra Lega e Campidoglio, intanto, sul decreto Salva Roma ter. «Dovevano essere portati i libri in tribunale - attacca il governatore del Veneto Luca Zaia - Bisognava lasciar fallire Roma perché il percorso di virtuosità non può prescindere dal fatto che a un certo punto bisogna dire basta». Replica il vice sindaco Luigi Nieri: «I leghisti sono ossessionati da Roma, se il sogno del Governatore è il fallimento della nostra città, avrà certo un brusco risveglio».

Meno 30% nelle buste paga dei dirigenti

Nuovi tagli per i compensi dei dirigenti Atac che fino a oggi non si sono ridotti lo stipendio; solo una parte ha accettato di rinunciare a circa il 20 per cento. Tra questi ci sono quelli a tempo determinato e indeterminato, in tutto un’ottantina di casi. La questione è stata discussa giovedì in sede di consiglio di amministrazione, una riunione andata praticamente a vuoto, in attesa dell’approvazione del bilancio attesa per fine mese. Qualcuno avrebbe fatto presente che il taglio, un’operazione simbolica visti i conti disastrosi in cui versa l’azienda, servirebbe quantomeno per distendere i toni. Ovviamente il rinnovo quinquennale della dirigenza, previsto per il 2015, potrebbe convincere i più restii a tagliare la cifra lorda, per evitare manovre più decise da parte dei vertici. Una riduzione attorno al trenta per cento che sarebbe stata avallata anche dal sindacato dei manager.

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