TERAMO Doveva essere una giornata dedicata alle donne, ancora oggi principali vittime di abusi e discriminazioni. Una giornata in cui su tutto il territorio era un fiorire di iniziative culturali e sociali. Una giornata in cui in Provincia veniva presentata Casa Maia, la seconda struttura in Abruzzo dopo quella dell’Aquila destinata ad ospitare le donne vittime di violenze. Presentazione offuscata dalla polemica innescata dall’arrivo a sorpresa nei locali di Via Milli della consigliera di parità della Regione Abruzzo Letizia Marinelli, che dopo essere finita al centro delle cronache per la notte passata in albergo a Roma con il presidente Gianni Chiodi si è presentata a Teramo per rivendicare il suo ruolo nel progetto di Casa Maia tra l’imbarazzo generale. «Non sono stata invitata - ha detto davanti alle telecamere - Io non so perchè sia accaduto questo, credo che il lavoro vada distinto da ogni cosa. Io su questo progetto ho lavorato, a dicembre del 2012 ho convocato tutti i partner che erano seduti qui oggi. Poi ad agosto del 2013, quando finalmente davamo inizio al progetto, eravamo qui col presidente Rasicci contenti di aver ricevuto il finanziamento. E quindi oggi mi sono sentita di venire perchè mi sento parte di questo progetto». Una presenza, dunque, per rivendicare il proprio ruolo, incurante dell’imbarazzo con cui è stata accolta. Tanto che incalzata sul mancato invito si è lanciata all’attacco. «Veramente c’è qualcuno che ha lasciato le sedie vuote, mi ha guardato, succede così - ha aggiunto - Io era imbarazzata perchè entrare in un posto dove tutti ti vogliono diciamo male o comunque ti pensano così è un po’ difficile da sostenere. Però penso che non mi devo nascondere, io in questo progetto ho lavorato bene, dovevo esserci». Dichiarazioni che evidentemente non sono piaciute alla commissione pari opportunità di Teramo, che sul suo profilo facebook ha postato poche righe ma incisive. «La Cpo Provincia di Teramo specifica che non ha fatto e non doveva fare nessun invito a partecipare alla conferenza stampa di presentazione in provincia della Casa Maia (casa rifugio) - si legge sulla pagina facebook - peccato che in alcuni tg locali sia stato detto diversamente e focalizzato l’attenzione su altro.Peccato!». Peccato si. Perchè ad uscirne male, ancora una volta, sono proprio le donne.