PESCARA L’assessore regionale e leader di Pescara futura Carlo Masci è pronto a scendere in campo per fare il sindaco di Pescara. Lo ha annunciato ieri mattina, a sorpresa, durante una riunione del centrodestra che doveva servire per ricompattare la coalizione. Invece, i partiti sono usciti dall’incontro più spaccati di prima. Hanno litigato persino sull’ipotesi delle primarie, richieste a gran voce nei mesi scorsi dal Nuovo centrodestra e ora accantonate dallo stesso movimento degli alfaniani. Così, a poco più di due mesi dal voto la maggioranza non ha ancora deciso chi sarà il candidato. Adesso potrebbero diventare addirittura tre. Al sindaco uscente Luigi Albore Mascia e al presidente della Provincia Guerino Testa si è aggiunto, di fatto, Carlo Masci, che finora ha sempre detto di volersi candidare alle regionali per poter continuare il suo lavoro di assessore svolto negli ultimi cinque anni. Invece, il suo obiettivo sembra essere quello di correre alle primarie per la scelta del sindaco. Una provocazione? Dopo la riunione di ieri mattina, piuttosto animata, tutto può accadere. L’accordo, del resto, non si trova. Ieri, l’ennesimo tentativo ha fatto registrare un buco nell’acqua. I rappresentanti dei partiti della coalizione si sono visti di buon mattino per parlare della candidatura a Pescara. Per Forza Italia, erano presenti il coordinatore regionale Nazario Pagano e il capogruppo alla Regione Lorenzo Sospiri; per il Nuovo centrodestra, c’era la senatrice, nonché coordinatrice regionale, Federica Chiavaroli; per Fratelli d’Italia-An, il responsabile dell’Abruzzo Roberto Petri; per Pescara futura, Carlo Masci; per l’Udc, il presidente provinciale Andrea Colalongo. Dalla riunione è subito emersa una situazione paradossale. Il Nuovo centrodestra, che nei mesi scorsi ha sempre richiesto le primarie, ora sembra non volerle più. «Troppo tardi per organizzarle», dicono alcuni alfaniani. Ma Testa, anche lui di Ncd, non la pensa così: «Io resto favorevole a questo strumento», avverte. In compenso, adesso si dicono a favore gli altri partiti della coalizione, in passato perplessi su questo metodo e cioè Fratelli d’Italia, Pescara futura e Udc. Forza Italia, che punta alla ricandidatura diretta di Mascia, considerato che il metodo adottato in tutta Italia dal partito di Berlusconi è quello che riconferma degli uscenti, ora si dice possibilista. «Questa mattina (ieri, ndr)», rivela Pagano, «sono stato oggetto di una richiesta che lunedì o martedì prossimi estenderò a Roma, al mio partito. Pur sapendo che Forza Italia non reputa le primarie un metodo di selezione utile e che abbiamo un sindaco uscente che vogliamo ricandidare, ci chiedono di accettare la richiesta di affrontare le primarie per evitare eventuali spaccature. Spaccature che potrebbero portare a più di un candidato». Ma le primarie sembrano adesso più difficili dopo il no della Chiavaroli, che ha abbandonato l’incontro dopo che Masci ha annunciato di voler correre alle primarie. «Noi andiamo avanti con la candidatura di Testa, se vogliono seguirci ci seguano, altrimenti andremo da soli», avrebbe detto la senatrice ai suoi più stretti collaboratori. Intanto Colalongo, che rappresentava l’Udc all’incontro, ha detto di essere favorevole alla ricandidatura di Mascia. Finora, altri esponenti dell’Unione di centro si erano detti fortemente contrari a un secondo mandato del sindaco. Un altro paradosso.