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Pescara, 25/11/2024
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Data: 09/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Ncd: no alle primarie last minute. Pagano porta a Roma la proposta per disinnescare la mina della sfida a tre. Chiavaroli sospetta la trappola e abbandona il tavolo dell’accordo

PESCARA Nel centrodestra siamo al paradosso: ora è Ncd a non voler più le primarie per il candidato sindaco di Pescara dopo averle sostenute per due mesi. Allo strappo di venerdì sera sembrava che si potesse rimediare ieri mattina, quando il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano ha convocato tutta la coalizione per tentare di ricompattare le file. Ma durante la discussione, piuttosto animata, è emerso che quattro quinti (Pescara Futura, Udc, Fratelli d'Italia e la stessa Forza Italia) erano favorevoli alle primarie da allestire in fretta e furia, coinvolgendo solo gli iscritti e pochi altri aficionados. A quel punto la senatrice Chiavaroli ha sentito puzza di bruciato, si è alzata se n'è andata, ufficialmente chiedendo qualche giorno per pensarci, ufficiosamente sbattendo la porta. Tradotto dal politichese, questa significa una nuova rottura che merita di essere raccontata. Ncd, Chiavaroli l'ha ribadito fino alla noia, vuole Guerino Testa candidato sindaco, ma è sempre favorevole alle primarie, aperte però e non di apparato. La senatrice, invece, s'è ritrovata servita sul tavolo della coalizione una pietanza troppo amara per mandarla giù senza bicarbonato. Per il Nuovo centrodestra è una beffa organizzare le primarie in pochi giorni quando le sta sostenendo da mesi. E la Chiavaroli non è stata affatto convinta dalle motivazioni date da Pagano che lunedì avrà un nuovo round con i vertici nazionali di Forza Italia. «Il nostro partito - ha detto - è contrario per principio alle primarie e favorevole a ripresentare i sindaci uscenti che abbiano ben operato, da queste direttrici non prescinde, e questo lo sapete. Ma i colleghi della coalizione, ed è questo il fatto nuovo, mi hanno fatto presente una situazione che rischia di esplodere da un momento all'altro perché se non si trova la quadratura attorno a un nome si va allo scontro brutale fra due o più candidati sindaco». Non solo Luigi Albore Mascia (Forza Italia) e Guerino Testa (Ncd), dunque, ma anche Carlo Masci (Pescara Futura) sarebbe della partita nel caso in cui non ci fosse stata piena condivisione sul sindaco uscente. Ed è proprio questo il caso di Pescara. «Data la mutata situazione - ha aggiunto Pagano - la coalizione mi ha espressamente chiesto di sottoporre ai vertici nazionali l'ipotesi delle primarie per non andare frantumati alle elezioni». Sulla carta si tratta di propositi virtuosi, secondo Ncd, invece, è una mossa per far fuori Guerino Testa perché se a votare vanno solo gli iscritti dei partiti di coalizione, il candidato di Forza Italia ovvero Mascia ha la strada spianata, mentre non c'è speranza per il presidente della Provincia. Testa comunque non si tirerà indietro: «Non ho paura delle primarie, anche se organizzate all’ultimo momento»Un'altra lettura che si avvicina alla realtà è ancora più maliziosa ed è quella che vorrebbe Forza Italia spingere Carlo Masci verso il Comune per liberare uno dei pochissimi posti a disposizione per la Regione, dove i seggi diminuiranno da 40 a 32, con una scontata lotta a coltello fra i candidati pescaresi. Questo scenario prevede l'uscita di scena di Mascia che di primarie non vuol sentir parlare, ma che per farsi da parte chiede una contropartita di livello. Non a caso, il futuro per lui parla di un incarico in un ente di prestigio, fra Coni, Corte dei Conti e Agcom. A pensar male, diceva qualcuno, si commette peccato, ma spesso ci si azzecca.

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