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Pescara, 25/11/2024
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Data: 10/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Si torna a votare domenica prossima. E ora parte la caccia ai voti degli altri quattro. Lo “stratega” Teodoro: «Partita perfetta, so già con chi andare». Di Pietrantonio: «Tutto da decidere»

«Viene proclamato sindaco colui che ottiene la maggioranza relativa o almeno il 40 per cento dei voti validamente espressi». È ciò che hanno stabilito i partiti di centrosinistra nel regolamento delle primarie. Nel caso in cui nessun candidato abbia ottenuto almeno il 40 per cento dei voti validamente espressi, dice in sintesi il documento, si procede con il ballottaggio. In pratica, la platea degli elettori che hanno votato ieri al primo turno verranno chiamati, nella domenica successiva, cioè la prossima il 16 marzo, a votare i due candidati che hanno ottenuto maggiori preferenze al primo turno, nelle stesse modalità e con le stesse regole. Al ballottaggio, verrà proclamato candidato sindaco colui che otterrà il maggior numero di voti validamente espressi. A lui competerà la definizione del programma di governo della città, sulla base dei principi contenuti nella carta d’intenti.

PESCARA «Sono contento». Nonostante il suo quarto posto, Moreno Di Pietrantonio saluta comunque i suoi 1.062 voti con soddisfazione perché, dice subito, «ho fatto questa battaglia solo contro tutti, senza il sostegno del partito e senza il sostegno dell’apparato comunale. Zero. Invece mi hanno sostenuto i cittadini a tutti i livelli, dagli ambienti popolari a quelli dei professionisti, dei commercianti, dei colleghi di ospedale e di tanti giovani. Persone che mi sono state vicino evidentemente proprio perché sono fuori dagli schemi di partito, perché se l’apparato non mi ha sostenuto, e si sapeva dall’inizio, evidentemente è proprio perché io non mi sono mai integrato, perché negli schemi di partito non mi ci ritrovo». Il ballottaggio? «Non so ancora chi appoggerò» dice Di Pietrantonio che non commenta le voci che già lo danno al fianco di Blasioli, ma dice solo: «Dovrò riflettere sentendo le persone che mi hanno sostenuto». Già, le alleanze. Perché a urne ancora aperte già era scattata la caccia ai voti dei quattro esclusi. Sa bene chi sosterrà, ma ancora non lo dice, Gianni Teodoro, «felice» dei suoi 1273 voti, anzi, «soddisfattissimo. La mia percentuale sui voti validi», dice, «è del 15 per cento, sono stato il più votato nella sezione provinciale del partito democratico, a San Donato Alessandrini e Blasioli insieme non superano i miei 339 voti. Ma ne ho presi anche a San Silvestro, sono stato il primo in via Caduti per Servizio, a piazza Grue ho preso 180 voti. Sono soddisfattissimo, perché da moderato credo di aver dato un contributo importante a questo nuovo centrosinistra. Un contributo che so da sempre dove andrà, perché come gioco le partite io, nessuno al mondo».

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