ROMA Mercoledì per la prima vola si abbasseranno le tasse: non ci crede nessuno? Lo vedrete». Matteo Renzi, ospite in tv da Fabio Fazio, conferma che nel Consiglio dei ministri del 12 marzo il governo adotterà un taglio a due cifre - 10 miliardi - di tasse. E se pure non lo dice esplicitamente, fa capire che alla fine il governo sceglierà di mettere la cifra nelle buste paga dei lavoratori con redditi sotto i 1.500 euro netti, perché in questa fase «la priorità sono le famiglie». Il premier comincia dalla scuola e anche in questo caso conferma che in tre anni verranno investiti 10 miliardi in edilizia scolastica. Giovedì è in calendario un incontro con l’architetto Renzo Piano, sponsor del «progetto rammendo» che il governo intende seguire. E la settimana sarà decisiva per il governo. La legge elettorale? «E’ a un passo dal traguardo, si finisce al massimo martedì mattina», assicura Renzi che rivendica i meriti dell’Italicum, sia pure molto criticato, ammette. «Porta al ballottaggio e impedisce le larghe intese e il potere di veto dei piccoli partiti, un male di cui, come centrosinistra abbiamo sofferto molto». Quanto alla parità di genere Renzi dice che se si trova un accordo lui è felice e ricorda che in ogni caso nel Pd già si applica la regola del 50%. Ma avverte, la parità tra uomo e donna non si risolve «con una discussione sui posti in Parlamento. «La parità ci sarà quando uomo e donna avranno lo stesso stipendio e anche creando asili nido», dice, rivendicando di aver per la prima volta lo stesso numero di ministri e ministre. Quanto al Senato, il premier è convinto che i senatori voteranno per l’abrogazione del Senato perché devono essere in linea con il Paese, e perché sanno che questa è l’ultima occasione per la politica prima di essere sommersa dall’antipolitica. «Mi sento un po’ come un acrobata sul filo con sotto supecritici che aspettano solo di vedere quando cado, ma sul filo non ci sono io ma l’intero Paese che ha ora la chance di salvarsi». «Piaccia o non piaccia si è capito che o la politica cambia se stessa o l’antipolitica ci porta via tutti» E’ però sui provvedimenti economici che ora è concentrata l’attenzione e anche la critica preventiva della parti sociali con Confindustria e i sindacati che chiedono di concentrare le poche risorse disponibili su Irpef e Irap. La Cgil minaccia battaglia dura se il governo non dovesse mettere sui lavoratori il gruzzolo a disposizione e altrettanto fanno gli industriali. «Il pacchetto di misure lo presenteremo mercoledì con entrate e uscite, ma trovo imbarazzante le polemiche di chi dice “così le abbassi agli altri e non a me”, non è un derby. E mi viene da chiedere alla Cgil e a Confidustria dove fossero in questi venti anni che hanno accettato di tutto»., dice. «Ascoltiamo tutti ma quello che c’è da fare lo sappiamo e lo faremo pensando ai cittadini», dice. Quanto alle imprese Renzi ricorda che ci sono molti modi per aiutare la ripresa a partire da una velocizzazione delle pratiche burocratiche. Anche in questo caso Renzi annuncia che presto potremo pagare le tasse con moduli prestampati. Il premier cita ancora Disney: «la data è la differenza tra un sogno e un progetto», dice, sapendo che «sto rischiando l’osso del collo» inchiodando le riforme a scadenze precise. E questo, per il premier, è l’unico modo per portarle a casa con l’orgoglio di chi non vuole guidare il semestre europeo ma l’economia dei prossimi anni.