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Pescara, 25/11/2024
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Data: 10/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
La Cgil: senza risposte sarà mobilitazione.Ancora minacce del maggiore sindacato. Alfano promette «una riduzione fiscale senza precedenti»

ROMA Alfano, ministro degli Interni, annuncia che il prossimo Consiglio dei ministri deciderà «una botta molto forte» sul cuneo fiscale. Il leader del Ncd non si schiera tra i fautori del taglio dell’Irpef e quelli dell’Irap. Lo fa invece la Cgil che ha inviato un nuovo segnale a Renzi: vuole risposte su lavoro da creare, ammortizzatori sociali da estendere e fisco da alleggerire su lavoro e pensioni o sarà mobilitazione. Alfano annuncia un intervento sul cuneo fiscale ma non specifica con quali coperture, dopo che l’Ue ha spiegato che per quel provvedimento non si possono utilizzare i fondi destinati alla coesione sociale. Il ministro smentisce inoltre l’eventualità di stangare i proprietari di seconde case confermando che «nei prossimi giorni daremo un segnale di riduzione fiscale che non ha precedenti». Con misure a favore del ceto medio: «Non sono per un derby tra Irap e Irpef, dobbiamo trovare le risorse e stabilire dove collocarle in modo che l’impatto sia maggiore». Una scelta bisogna farla. La chiede Cesare Damiano, presidente della Commissione lavoro della Camera (Pd): «Bisogna decidere se le risorse per diminuire il cuneo fiscale vanno destinate all’impresa o ai lavoratori. Non si tratta di un derby, come ha affermato il premier Matteo Renzi, ma di una scelta significativa di politica economica. Noi pensiamo che sia preferibile dividere a metà: se il governo decide di concentrarle in un unico soggetto allora è preferibile scegliere il lavoro». E’ la linea scelta anche da Raffaele Bonanni, leader della Cisl: «Le imprese e i lavoratori sono sulla stessa barca. Ma concentrarsi sull’Irpef aiuta i consumi e quindi le imprese. Renzi faccia un patto!». In cima alle priorità della Confcommercio «c’è la riduzione della pressione fiscale» a cominciare dal taglio di due punti dei primi due scaglioni dell’Irpef portandole rispettivmente dal 23% al 22% (per i redditi fino a 15 mila euro) e dal 27% al 26% per quelli fino a 28 mila euro. Per Sangalli si possono trovare 20 miliardi dai 100 tagliabili dalle pieghe della pubblica amministrazione per coprire il taglio del cuneo e quello delle aliquote Irpef. Renzi sembra orientato a indirizzare i 10 miliardi disponbili alla riduzione dell’Irpef, alleggerendo la pressione fiscale per consentire un recupero nelle buste paga da 80 a 100 euro. Per le imprese la compensazione sarebbe il pagamento dei crediti vantati presso la pubblica amministrazione. Per mercoledì comunque Renzi ha promesso che dal Consiglio dei ministri usciranno le prime misure concrete dello choc annunciato sul Jobbs act, sul piano casa, sull’edilizia scolastica e, probabilmente, anche sul cuneo fiscale. Ma alla Cgil «non bastano i tweet» e chiede risposte certe e rapide. Se il governo non ne darà per affrontare l’emergenza occupazione, il sindacato mobiliterà i lavoratori ed entrerà apertamente in rotta di collisione con Renzi. Le priorità riguardano fisco e lavoro con la proposta di indirizzare i 10 miliardi di risorse utilizzabili per alleggerire le buste paga dalle tasse aumentando le detrazioni più che intervenire solo sull’Irpef. Essenziale sarà anche la riforma degli ammortizzatori sociali e l’assegno di disoccupazione che la Cgil vuole sia strumento universale.

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