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Pescara, 25/11/2024
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Data: 11/03/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Società comunali mezzo miliardo tra tagli ed esuberi. Nel mirino del piano del Campidoglio anche le spese: solo nel 2014 riduzione del 20% nei budget delle aziende

Un taglio da 300 milioni e spiccioli, che diventeranno quasi 500 nel 2015: una forte riduzione rispetto al budget 2013 delle aziende municipalizzate, che dovranno necessariamente puntare sulla riduzione delle spese, con possibili esuberi di personale. Il piano di risanamento del Campidoglio, che dovrà essere approvato dal governo, prevede grossi sacrifici per le società capitoline, diventate nel corso degli anni una pesante zavorra che grava sui conti di Palazzo Senatorio. L’intervento, in realtà, era già stato ipotizzato nelle prime stesure del decreto Salva Roma, tanto che la giunta lo aveva inserito nel progetto di bilancio pluriennale: «Al fine di assicurare il contenimento della spesa e la salvaguardia degli equilibri di bilancio - si legge nel documento - gli importi dei contratti di servizio stipulati con le società e gli enti direttamente o indirettamente controllati, nonché dei contributi riconosciuti agli enti aziende e organismi non societari, sono ridotti rispetto alla previsione definitiva 2012 di 300,25 milioni per l’annualità 2014 (oltre il 20 per cento del totale, ndr) e di 476,19 milioni per l’annualità 2015».
GLI ESUBERI

Le aziende dovranno fare di necessità virtù. Le più grandi dovrebbero orientarsi sugli esuberi: per l’Atac se ne ipotizzano 250, che si dovrebbero tradurre in contratti di solidarietà per i quasi duemila impiegati amministrativi dell’azienda di via Prenestina. Le ripercussioni più forti potrebbero però riguardare il trasporto pubblico con l’Atac, già oberata da debiti per 700 milioni, che sarà costretta a mettere in campo un piano di riduzione di linee e frequenze di passaggio degli autobus, soprattutto sui percorsi e negli orari meno richiesti dagli utenti. Discorso simile potrebbe essere fatto per l’Ama, che ha già avviato un piano di riduzione delle spese per il personale da 44 milioni.
LE CESSIONI

Anche le società partecipate «minori» saranno coinvolte nel piano di risanamento. Per queste si potrebbero aprire le porte per la «dismissione o la messa in liquidazione», anche parziale. È il caso di Farmacap, dove si potrebbe arrivare alla cessione del 40 per cento. Ma sotto la lente finiranno società come Risorse per Roma, che ogni anno incassa dal Comune quasi cinquanta milioni di euro per effettuare attività di pianificazione urbanistica, una funzione che potrebbe benissimo essere svolta dal Campidoglio, con i suoi dipartimenti interni. Il debito della società è di circa 13 milioni di euro: non poco per un’azienda da circa seicento dipendenti. Così come Zètema, che ottiene ogni anno dall’amministrazione una quarantina di milioni per gestire il polo culturale. La società dovrà anche rivedere l’organigramma del personale: un’ipotesi che da settimane tiene in allarme sindacati e dipendenti.

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