Aspettando Godot. Luciano D'Alfonso inizia a fiutare la meta dopo cinque anni trascorsi a scartabellare tra le carte dei processi: «Sto per prendere la terza laurea in legge». Una formalità le primarie per la candidatura per il centrosinistra a governatore. Neanche la percentuale bulgara (76,2%) con cui l'ex sindaco di Pescara ha saltato l'ostacolo possono rappresentare una sorpresa. Ora si passa dalle aule dei tribunali al porta a porta. A proposito, chi pagherà la campagna elettorale? «Il sostegno non è solo quello del voto: volontari, amministratori, sono stato sempre circondato da affetto. Anche il contributo del piccolo artigiano che mette a disposizione il suo tempo, o l'aiuto economico di un imprenditore, come di un semplice cittadino, rappresentano un valore. Renderò conto di tutto, cifre e nomi dei miei sostenitori».
Nell'Abruzzo degli scandali a ruota libera, il tema della legalità sarà al centro della campagna elettorale. D'Alfonso vorrebbe parlare solo di progetti e idee, ma non si tira indietro. I processi d'appello dopo le assoluzioni di primo grado? «Sono tranquillo, come i miei avvocati. Non mi sono mai sottratto agli accertamenti penali a cui sono stato sottoposto. Quando sono stato chiamato ho risposto a tutto, mai avvalso della facoltà di non rispondere». Questione morale? «Sono stato assolto 53 volte. Se c’è una questione morale esiste per condotte individuali degli eletti. Lavoriamo per evitare che queste cose si ripetano. Metteremo in campo ulteriori meccanismi di democrazia partecipata e controllata. Per chi sbaglia scatteranno sanzioni». Intanto si parte, sul vecchio vecchio camion messo a disposizione dall'amico di Lettomanoppello: «Girerò ancora l’Abruzzo alla ricerca di opere da completare. Dichiareremo guerra ai problemi. Mi auguro che questa torni ad essere una regione dove si investe. Per rilanciare il sistema ferroviario servono alleanze forti con Marche, Molise, Umbria e Lazio. Infrastrutture? Mi auguro che l’imprenditore Toto non sia concentrato sull’Abruzzo...le priorità sono tante, per l’aeroporto d’Abruzzo dobbiamo determinare un piano di sviluppo, per i porti occorre dotare l'Abruzzo di un’autorità per la manutenzione, poi va cucito il sistema della mobilità su gomma». Altri temi: «Vendere le case popolari a chi è affittuario da decenni. Mettere in sicurezza Sulmona, gioiello architettonico ad alto rischio sismico. Ombrina Mare? Non esiste. Sanità? Consegnare più cure al territorio. In Abruzzo non siamo tanti, potremmo persino fare le coccole ai malati».
D'Alfonso non cita mai il suo potenziale avversario, il governatore uscente Gianni Chiodi. Ma una stoccata arriva: «Mi aspetto molto dal territorio di Teramo, dove ci sono grandi insoddisfazioni». Nessuna anticipazione sulla possibile squadra di governo in caso di successo: «Cercheremo il meglio dalle bravure di questa regione. Sarà una squadra che pescherà nel mondo di chi ha già prodotto risultati».