Hanno passato il day after delle primarie allo stesso modo: Alessandrini e Blasioli hanno risposto al telefono alle centinaia di chiamate di congratulazioni dei sostenitori-elettori ovvero anche a rispondere e a commentare i messaggi, di complimenti e di incoraggiamento, sulle rispettive bacheche di facebook. I due esponenti del Pd che domenica si sfideranno al ballottaggio per la candidatura a sindaco del centrosinistra si sono distinti per fair play, quello che nella prima fase era un po’ mancato. Un bel segnale di distensione. Alessandrini è stato il primo a tendere la mano al rivale, scrivendo sulla sua pagina facebook «Ballottaggio con Antonio Blasioli...ci sarà ancora da divertirsi...grazie ai quasi 9000 pescaresi che hanno partecipato a queste primarie (e agli altri partecipanti), ole'».
Due giovani, due facce pulite per un partito che ha bisogno di rinnovamento. Questo è il Pd che l’elettorato di centrosinistra ha voluto premiare. Con qualche distinguo nelle interpretazioni a spoglio concluso. «Pescara ha detto basta a una certa vecchia politica, il dato delle primarie dovrebbe far riflettere un partito serio» ha commentato Antonio Blasioli, riuscito a conseguire un buon risultato un po’ ovunque in città e protagonista di un exploit annunciato (ma non scontato) nella sua roccaforte di via Rigopiano e ai Colli. «Ora diventa fondamentale vedere dove e come si sposteranno i voti degli altri al ballottaggio. Vedrò di aprire un ragionamento serio con Sel e anche con Moreno Di Pietrantonio» ha aggiunto Blasioli, candidato sostenuto dall’ala del Pd che ha nell’onorevole Vittoria D’Incecco un punto di riferimento: proprio lei, insieme al consigliere comunale Giuliano Diodati, è stata tra i primi a complimentarsi con Blasioli per i 2560 voti conquistati.
Ha superato quota tremila, invece, Marco Alessandrini, beneficiato dell’effetto traino di Luciano D’Alfonso, e al ballottaggio sa già che potrà contare sull’appoggio dichiarato di Gianni Teodoro. Alessandrini nel corso dello spoglio ha superato la soglia fatidica del 40% che gli avrebbe dato la vittoria al primo turno, poi è sceso al 35,6%. «Con un quadro così frastagliato, eravamo in sei a correre, era difficile farcela da subito, ma sono molto contento del mio risultato che trovo incoraggiante per il prossimo turno». Più di Blasioli, Alessandrini ha raccolto voti in tutta al città, «c’è stata rispondenza con il sondaggio, ho verificato che la fiducia dei pescaresi nei miei confronti è vera e tangibile e nei prossimi giorni lavorerò per coinvolgere quanti più cittadini dalla mia parte affinché tutti credano nel mio progetto per migliorare la città» ha spiegato ancora Marco Alessandrini. «Io dalfonsiano? Credo che lavorare con Luciano sia un’opportunità per la città e per il territorio, visto che ha dimostrato di saperci fare: quella del Comune e della Regione è una partita da correre insieme».
Teodoro si schiera: «Sto con Marco»
Aveva giocato d’anticipo convinto di avere chances per conquistare l’investitura a candidato sindaco e invece la risposta dell’elettorato è stata per lui una secchiata d’acqua gelida in faccia. Moreno Di Pietrantonio s’è fermato a 1062 voti che in percentuale significa meno del 13%. L’amarezza è però durata una notte, la sua analisi è lucida, la grinta è ritrovata già al mattino: «Non ho avuto il risultato sperato ma dico pure che mi è mancato il sostegno dell’apparato di partito di cui altri hanno goduto e questo dovrà essere motivo di riflessione nel Pd - ha detto Di Pietrantonio -. Mi rincuora e mi rende orgoglioso sapere che con me c’era la gente e, aggiungo, di una cosa sono contento: grazie alla mia candidatura ho fatto sì che si facessero le primarie». Oggi i suoi oltre mille voti fanno gola a chi è ancora in corsa e soprattutto Blasioli confida di poterli opzionare se è vero che Di Pietrantonio in campagna elettorale ha marcato con decisione il tasto dell’autonomia da D’Alfonso, proprio come ha fatto lui. «Deciderò con gli altri del mio comitato chi appoggiare, ma prima che una questione di nomi dico che dipenderà dalla condivisione dei programmi: vorrei contribuire a far ripartire una città che oggi è ferma. L’importante è vincere le elezioni e sosterrò, come gli altri, il candidato sindaco della coalizione» promette Di Pietrantonio. Si schiera apertamente con Alessandrini, invece, Gianni Teodoro: «L’ho dichiarato e lo confermo, Marco ha belle idee ed è un ragazzo amabile, merita la rivincita del 2009 e lo sosterrò perché con lui vinca il centrosinistra - dice Teodoro -. Il mio risultato? Ottimo, ho avuto 1273 voti che confermano il mio radicamento sul territorio».