L’AQUILA Non servono le operazione verità per la Cgil Abruzzo e nessun sentiment anticasta. Il primo sindacato della Regione dichiara 124.857 iscritti e 800 mila contatti per i servizi prestati all'utenza e ai tesserati. Il segretario regionale Gianni Di Cesare, riconfermato alla guida della confederazione dal congresso regionale, ha specificato che l'incremento è stato dell'1,3% rispetto al 2010; i nuovi iscritti sono tutti lavoratori, contratte invece le iscrizioni del pensionati in seguito agli effetti della Riforma Fornero. «I nostri bilanci sono pubblicati e certificati - ha spiegato Di Cesare - l'80% delle entrate deriva dai tesseramenti dei lavoratori mentre il restante 20% scaturisce dai ricavi per i servizi prestati. I fondi originati dei prelievi in busta paga dei tesserati e vengono redistribuiti fra le varie strutture in base al carico di lavoro di ciascuno», Insomma il messaggio è chiaro: la Cgil non è un carrozzone e non sperpera soldi pubblici con super stipendi. «Personalmente percepisco poco più di 2 mila euro al mese - ha aggiunto di Cesare - la stessa Camusso non credo superi i tremila euro». Altro che i super manager nel mirino di Renzi, dunque. Alla seconda giornata del congresso della Cgil che si è tenuto nella facoltà di Ingegneria di Roio, ha partecipato il segretario nazionale della confederazione Scudiere: «L'Abruzzo è l'icona della crisi; da parte nostra c'è una particolare attenzione ai temi del lavoro e delle condizioni sociali». Per il segretario la ricostruzione dell'Aquila e del cratere potrebbe essere una sfida straordinaria per l'Italia che può dimostrare che si può fare meglio di quanto non si sia fatto in passato con un occhio attento alla gestione dei fondi, ai tempi e alle modalità degli appalti». Nessuno spreco di fondi per Scudiere sulla ricostruzione post sisma, anzi. Quando alla situazione occupazionale il motto è più cassa in deroga con un rifinanziamento da parte del governo, altrimenti si avranno solo tanti disoccupati in più. Alla prima giornata del congresso, ha preso parte, fra gli altri, il sottosegretario Giovanni Legnini che ha lasciato intendere di poter ricevere la delega per la ricostruzione dell'Aquila e del cratere da parte del Governo Renzi.