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Data: 23/03/2014
Testata giornalistica: La Repubblica
Stipendi manager, tutti contro Moretti: "Ha azionato lo scambio sbagliato". Dal ministro Lupi a Susanna Camusso, coro di critiche alle dichiarazioni dell'amministratore delle Fs che ha minacciato di trasferirsi all'estero in caso di taglio delle retribuzioni

ROMA - Politici, amministratori, sindacalisti: è un coro quello che si è alzato per replicare alle dichiarazioni dell'amministratore delegato delle ferrovie Mauro Moretti, che a fronte dell'annunciato taglio delle retribuzioni dei manager pubblici ha "minacciato" di trasferirsi all'estero.

"Credo che se un manager ha voglia di andare via è libero di trovare sul mercato chi lo assume a uno stipendio maggiore", è il lapidario commento del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.

"Non c'è dubbio" che ci vuole un tetto agli stipendi dei manager ma è necessario partire dall'innalzamento dei salari più bassi, afferma la segreteria della Cgil, Susanna Camusso. "Non intendo discutere delle retribuzioni dei singoli - ha spiegato - noto che in questi anni si è progressivamente abbassato il valore delle retribuzioni dei lavoratori e alzato quello degli alti manager e dirigenti. Bisogna ricostruire una forbice ed è più ragionevole farlo partendo dall'innalzare i bassi livelli, mi sembra la cosa migliore". Anche se "non c'è dubbio che ci vuole un tetto gli stipendi dei manager", ha concluso.

Moretti "è molto bravo e facilmente si irrita, deve avere più pazienza di questi tempi, perché la gente soffre e lui deve capire che i segni sono importanti", aggiunge il leader della Cisl Raffaele Bonanni.

Antonio Satta, dell'Ufficio di Presidenza dell'Anci, ironizza: "Ho l'impressione che questa volta Moretti abbia azionato lo scambio sbagliato. Lo invito a farsi un viaggio sui tanti treni metropolitani che collegano le nostre città, per capire che la richiesta fatta da Renzi non è campata in aria". "Non è certo lesa maestà - prosegue Satta - chiedere ai manager da fare un 'sacrificio' per rispondere alle richieste di maggiore austerità che vengono da tante parti del Paese".

Attacca il manager delle ferrovie anche il segretario calabrese del Pd Ernesto Magorno. "Per comprendere meglio il significato della parola 'sacrificio' - dice - inviterei l'amministratore delegato delle Fs ad effettuare almeno una volta un viaggio sui treni calabresi, magari in uno di quelli che ogni mattina prendono i pendolari: fatiscenti, insicuri, con corse che vengono soppresse, in alcuni casi senza alcun preavviso".

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