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Data: 24/03/2014
Testata giornalistica: Rassegna.it
Cgil Abruzzo, Di Cesare confermato segretario generale. Scudiere: un bagno di realtà nei luoghi di lavoro

Con la rielezione di Gianni Di Cesare come segretario generale, si è concluso a L'Aquila il XII congresso della CGIL Abruzzo. Di Cesare ha avuto 61 voti a favore, 7 contrari, 7 astenuti e una scheda bianca.

Congresso Cgil Abruzzo, Scudiere: un bagno di realtà nei luoghi di lavoro

"Abbiamo deciso di organizzare un congresso di ascolto perché siamo in una fase di crisi molto dura che porterà tanti cambiamenti: questa crisi non ci farà uscire come siano entrati"

"Abbiamo deciso di organizzare un congresso di ascolto perché siamo in una fase di crisi molto dura che porterà tanti cambiamenti: questa crisi non ci farà uscire come siano entrati, eppure molti anche tra noi pensano che cambi tutto tranne se stessi", così il segretario nazionale confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, nelle sue conclusioni al XII congresso della Cgil Abruzzo che si sta tenendo a L'Aquila.

"Siamo però convinti che nonostante la delicatezza della fase - ha aggiunto - se anziché galleggiare decidiamo di portare una sfida alta, la Cgil ce la può fare". "Questa novità per noi si declina prima di tutto nella costruzione di un congresso articolato in 'azioni' concrete, quelle indicate nel primo documento. Ed è su questi obiettivi che ci siamo dati, sui risultati, che chiediamo di essere giudicati".

Per Scudiere è fondamentale il ruolo dell'Europa: "Tutti ormai conoscono gli esiti sciagurati della scelta delle politiche di austerity, che hanno determinato recessione e una perdita di potere degli Stati nazionali. Noi pensiamo che l'uscita dall'Europa e dall'euro rappresenti una iattura, ma vogliamo un Europa sociale e del lavoro, non un'Europa della finanza: non devono essere i mercati a determinare le condizioni di vita dei lavoratori. La manifestazione a Bruxelles del 4 aprile della Ces, per chiedere un piano straordinario per l'occupazione, da questo punto di vista è un buon segno".

Il segretario confederale ha insistito poi sulla necessità che il sindacato ha di cambiare, perché altrimenti è destinato a essere sconfitto. "E' chiaro, però, che non si va avanti, se non si creano le condizioni perché il paese torni a crescere e a creare occupazione. E la Cgil il suo contributo importante lo ha dato, quello contenuto nelle proposte del nostro Piano del lavoro". Finora alcune cose fatte da Renzi, come la detassazione in busta paga (che però va estesa ai pensionati), o l'innalzamento della tassa sulle rendite finanziarie vanno bene, "ma serve anche una seria patrimoniale. Così si possono trovare risorse per gli investimenti necessari. Un piano straordinario che metta in sicurezza territorio darebbe per esempio anche lavoro a migliaia di giovani e potrebbe rilanciare un settore importantissimo, l'edilizia". Sull'altro tema in discussione, quello degli ammortizzatori sociali, il sindacalista non ha dubbi: "Va bene un ammortizzatore unico universale, ma prima bisogna rifinanziare la cassa in deroga, che in questi anni ha permesso di preservare l'occupazione e di non privare imprese in crisi di manodopera qualificata. In ogni caso, l'indennità di disoccupazione non può essere un'alternativa alla cassa integrazione".

Infine, Scudiere non ha naturalmente eluso il tema di cui molto si sta discutendo nel congresso Cgil, quello della rappresentanza e dei relativi accordi. "Si tratta di una rivoluzione, che permette finalmente di misurare il peso dei sindacati e che scongiura, dopo il 2009, la possibilità della costituzione di sindacati di comodo e anche di contratti pirata con controparti scelte ad hoc che pure in questi anni sono stati firmati". Per la prima volta, ha aggiunto, è stato posto il tema delle esigibilità anche degli impegni sottoscritti dalle imprese, che "naturalmente hanno chiesto la stessa cosa anche a noi. C'è stata una discussione, ma noi abbiamo salvaguardato dalle sanzioni tutti i diritti stabiliti dalla legge 300: gli unici diritti che possono essere messi in discussione, se gli accordi sottoscritti non vengono rispettati, nelle eventuali sanzioni, sono i permessi sindacali e le quote tessera. Tutte cose che ricadono sull'organizzazione e non sui lavoratori".

La novità forte dell'accordo sulla rappresentanza, destinata a cambiare in meglio il sindacato, sottolinea Scudiere è che si inserisce "per la prima volta il principio della maggioranza: quello che decide il 51 per cento deve essere accettato da tutti". "Si apre così una pagina nuova per il sindacato: la ricerca del consenso dei lavoratori. Se si è in minoranza il problema sarà quello di riconquistare il consenso dei lavoratori. Insomma: un bagno nella realtà e nei singoli luoghi di lavoro. Bisogna andare oltre il 900 e il concetto di presunzione della rappresentanza".

"Le sfide aperte sono tante - ha concluso Scudiere -, ma abbiamo bisogno di una tenuta unitaria della Cgil. Bisogna parlare non delle nostre divisioni interne, ma delle proposte che facciamo al paese, che sono tante, per portare l'Italia fuori dalla crisi. In questo modo riusciremo ancora a fare tanta strada".

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