E invece ci ritroviamo delle lamiere cariche di pulci e sporcizie. Eppure gli abruzzesi per salirci sborsano una quota del 70% in più rispetto a quella pagata dagli altri italiani. Una situazione intollerabile che aggiunge un altro capitolo negativo al già traballante sistema ferroviario locale, e che incrementerebbe la sua portata anche grazie alla latitanza della Regione Abruzzo. Così scendono in campo Adoc, Codici, Adiconsum, Guardia Civica, Arco, Codacons, Federconsumatori e Fondazione Abruzzo Consumatori. Praticamente tutte le associazioni, spalleggiate dalla Cgil e rappresentate da Tino Di Cicco della Federconsumatori. «Occorre sapere - ha spiegato Di Cicco- che in tutte le relazioni dove è possibile utilizzare i treni intercity, Trenitalia offre anche l'alternativa costituita dagli Interregionali: ovunque tranne che per i collegamenti Pescara-Bologna e Pescara-Bari. Intercity e Interregionali offrono una qualità di servizi analoga ma la differenza di prezzo è elevatissima. Ad esempio se esistesse un servizio interregionale tra Pescara e Bologna il prezzo del biglietto sarebbe di euro 16.10 mentre il costo del biglietto per un viaggio intercity per la stessa relazione è di euro 28». Trenitalia l'anno scorso ha tentato di sostituire i treni Interregionali con gli Intercity, riuscendoci tuttavia solo in Abruzzo dove nessuno si è opposto. Ma non solo. «Abbiamo cercato di interessare all'argomento sia il governo centrale che si è dichiarato pronto a collaborare con noi sia il governo regionale - ha continuato Di Cicco - . Abbiamo incontrato prima i vertici di Trenitalia che hanno scaricato la responsabilità sulla Regione e poi l'assessore ai trasporti Ginoble chiedendogli un incontro urgente. Dal 14 marzo siamo ancora in attesa di avere una risposta». La richiesta di attivare i servizi interregionali avanzata dalle associazioni scaturisce da due precise Direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri che stabiliscono una "parità di trattamento tra le diverse aree di utenza". Entrambe ignorate in Abruzzo che paga anche un'altra iniquità: «la tratta Pescara-Foggia di 170 km oltre a non essere percorsa da interregionali è coperta da ben due treni: il primo per arrivare a Termoli e il secondo che collega Termoli a Foggia. Treni mai in coincidenza con la conseguenza che il discreto movimento di clientela presente sulla linea venti anni fa ora tende all'estinzione. C'è da evidenziare poi che per tutte le relazioni analoghe alla Pescara-Foggia Trenitalia offre servizi regionali diretti». Basti pensare che con un diretto si potrebbe raggiungere Foggia con un biglietto da 9.40 euro mentre con l'Intercity (che ora risulta il mezzo più veloce) con 17 euro. Prezzi da capogiro che «dovrebbero premiare gli abruzzesi - citando Franco Leone della Cgil -. Che invece vengono tartassati anche grazie alla Regione Abruzzo che non ha aperto le trattative con i vertici ferroviari».