Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.949



Data: 25/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Testa chiude la porta: «Basta vertici» Il presidente della Provincia di Pescara lancia la convention al Circus «Non voglio fare il sindaco a tutti i costi, ma io raccolgo più consensi». Mascia: la regola c’è e Pagano doveva blindare la mia conferma

PESCARA Ventre a terra e Testa alta, il presidente della Provincia rompe definitivamente gli indugi e annuncia la presentazione della lista Ncd per il Comune di Pescara. Che equivale a dare un crisma di ufficialità alla sua campagna elettorale. Guerino Testa va alla guerra da solo contro tutti, e del resto è andato troppo avanti per fare un passo indietro. Prima i manifesti 6x3 («Noi che amiamo Pescara») con tanto di cuore equamente diviso fra ragione e sentimento, primo atto della corsa in solitaria nello schieramento di centrodestra, adesso la convention di venerdì al Circus. Se qualcuno ha bisogno dei sottotitoli per capire che Testa non demorde, vada pure alla pagina 777 per i non candidati... Alla serata del 28 marzo non ci sarà sicuramente il segretario Angelino Alfano, assente pure il presidente Renato Schifani, presente invece il senatore Gaetano Quagliariello, il primo a credere nelle possibilità di Guerino Testa a livello nazionale e a convincere gli stessi Alfano e Schifani.

«Non è vero - spiega l'interessato - che voglio essere candidato a tutti i costi e che voglio fare il sindaco per forza. Alle mie legittime aspirazioni si è unito un comune sentire in città sul gradimento alla mia persona. Se avessi verificato il contrario non avrei mosso un dito. Ma si dà il caso che, fra i possibili candidati, io raccolga più consensi, ne ero tanto sicuro da perorare a lungo la causa del sondaggio, delle primarie. Nulla si è voluto fare in tal senso, cosa che conferma la bontà della mia scelta e la paura altrui di confrontarsi». Va bene, ma la regola invocata da Forza Italia sulla ricandidatura automatica dei sindaci uscenti, dove la mettiamo? «Questa è una regola che vale dove non ci sono competitori all'altezza nella coalizione - replica Testa - a Pescara si sapeva da un pezzo che le cose stavano diversamente, ma si fa finta di non capire».

Certo, è vero che non c'è un dato oggettivo, inequivocabile che dia ragione a Testa sul suo presunto migliore appeal elettorale rispetto a Mascia, ma è pur vero che Forza Italia ha fatto di tutto per rafforzare Testa nella convinzione di avere più chances dicendo no a primarie e sondaggi. Il tempo è scaduto, ribadisce il presidente sempre più uscente della Provincia, il centrodestra non è compatto, anzi, dopo due mesi di interminabili trattative e decine di viaggi della speranza a Roma non si è deciso nulla. «E allora perché non dovrei candidarmi, me lo spiegate?». Così Guerino Testa va da solo, ma non è solo, nel senso che al suo fianco c'è la senatrice Federica Chiavaroli, più che mai convinta: «Guerino è la persona giusta per vincere le elezioni a Pescara». Ma se andate divisi, obiettiamo, non rischiate di fare il gioco del "nemico"? «No, - ribatte la coordinatrice regionale di Ncd - perché nel caso si andasse al secondo turno potremmo sempre ricompattarci per battere per battere l'avversario».

Ha deciso di pazientare, ma non all'infinito, che la coalizione trovasse la quadratura, capita l'antifona Guerino Testa non attende più e tira dritto: «Dico basta a incontri, vertici e quant'altro per non venir mai a capo di niente. Per conto mio sono già in campagna elettorale. So che Forza Italia è ormai in riunione permanente e lo sarà almeno fino a venerdì, mi aspetto di tutto nei prossimi giorni. Colpi bassi? Spero proprio di no, io non lo faccio, mi auguro di avere lo stesso trattamento dagli altri».

Mascia: la regola c’è e Pagano doveva blindare la mia conferma
«Io valgo il 35% dei voti. I grillini sono forti ma non il loro candidato»

Doveva essere una passeggiata di salute la ricandidatura di Luigi Albore Mascia come cavallo vincente del centrodestra a Pescara. A due mesi dal voto, invece, lo spezzatino elettorale, con l’Ncd che vuole il suo candidato sindaco, Guerino Testa, si rivela più che indigesto. La corsa a palazzo di città è diventata una gara a ostacoli così convulsa da catapultare il "caso Pescara" nei salotti romani della politica nazionale. Dove, ad oggi, ancora non è stata trovata una soluzione per scongiurare il pericolo di una debacle elettorale. Perché il rischio è alto, lo sa bene anche il sindacoMascia, che abbiamo incontrato ieri nel suo ufficio e che rompe un periodo di silenzio che non è certo passato inosservato.
Allora, signor sindaco, perché non è ancora passato al contrattacco?

«Non amo molto calcare le scene. Preferisco confrontarmi sui fatti, sul lavoro che sto portando a termine per la mia città»
Ma con due pezzi grossi del centrodestra in corsa, come lei e Testa, si rischia grosso.

«Ne sono consapevole, ma a questo punto non vedo altre soluzioni»
Ma come si è potuto creare un "caso Pescara"?

«Forza Italia non poteva certo rinunciare a candidare il suo sindaco uscente. Lo ha ribadito anche Matteoli in un’intervista al suo giornale. C’era un patto e andava rispettato»
Cosa ha spinto Ncd a romperlo, allora? Poca chiarezza tra i due partiti o una semplice alzata di Testa, mi passi la battuta?

«Probabilmente a livello regionale serviva più determinazione da parte del partito ad imporre nella coalizione il sindaco uscente di Pescara».
Quindi il coordinatore regionale di Forza Italia, e cioè Pagano, ha fatto male il suo mestiere...

«Sono certo che con un’azione di forza non ci saremmo ritrovati in questa situazione»
Che non piacerà neanche a Testa...

«Ma ormai non si può tornare indietro»
Crede di avere i numeri per arrivare al ballottaggio?

«Se Forza Italia riesce a raggiungere il 35% sì»
Spauracchio M5S?

«I grillini sono forti, ma non il loro candidato».
La pedonalizzazione del Corso e la cantierizzazione della città le stanno costando i voti dei commercianti...

«Non dei commercianti, ma della Confcommercio. Quando tutti i lavori saranno completati i negozianti mi daranno ragione. È stato così anche in passato»
Pedonalizzare è un concetto più di sinistra che di destra, non trova?

«Semipedonalizzazione, è il termine giusto».
Ok, da quando semipedonalizzare è di destra?

«Il progetto del Corso è una nostra battaglia fin dal ’98. Ma se deve essere per forza un concetto di sinistra allora non mi spiego perché mai l’opposizione debba cavalcare le proteste della Confcommercio»
Ma non saranno troppi, tutti insieme, 29 cantieri aperti?

«Pescara oggi è una delle stazioni appaltanti più grandi del centro Italia. Questo significa lavoro per le imprese. Non può che essere un bene per l’economia»
Girare con l’auto la città di questi tempi non è mica piacevole, però...

«Mi dispiace per i disagi che stanno arrecando i cantieri. Ma serve un piccolo sforzo per avere una città migliore»
La maggior parte delle opere sarà inaugurata prima delle elezioni. Il sospetto che si tratti di cantieri elettorali è forte.

«No, e spiego perché. Quando un nuovo sindaco, come è stato nel mio caso, arriva e non trova niente nel cassetto, impiega il primo anno per capire come funziona la macchina amministrativa, il secondo per programmare i lavori da mettere in cantiere, il terzo ad accantonare le risorse programmando un piano triennale delle opere pubbliche, il quarto a progettare e cantierizzare, il quinto a realizzare. I conti tornano»
Molte opere, molti soldi. Come lascia i conti del Comune?

«Il bilancio è in pareggio. Anche se dobbiamo ancora riscuotere 10 milioni di crediti e circa 8 milioni di Tares che le imprese non hanno ancora pagato. Ma di questi tempi non possiamo mettere fretta agli imprenditori».
Un’ultima domanda. Cosmi?

«Sì, Cosmi mi piace. È fuori dagli schemi, quello che serve ad una squadra come il Pescara»
Un dannunziano...

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it