PESARA. Nedo Lorenzo Poli, il commissario regionale dell’Udc, ha chiesto ancora due giorni di tempo per decidere quale candidato appoggiare, se Guerino Testa del Nuovo centrodestra, come si sta profilando da accordi nazionali tra Ncd e Udc, o Luigi Albore Mascia, di Forza Italia. Dunque ancora 48 ore di tempo per riflettere, dopo le 24 già chieste lunedì scorso, che avevano fatto saltare la riunione di inizio settimana delle forze di centrodestra. È questo l’esito dell’incontro di ieri sera, che si è concluso alle 21 circa, nella sede di Forza Italia, alla quale hanno preso parte Nazario Pagano, Luigi Albore Mascia, Lorenzo Sospiri e Ricardo Chiavaroli (Fi), Antonio Martorella (Ncd), Carlo Masci e Berardino Fiorilli (Pescara Futura) e Roberto Petri (Fratelli d’Italia). Intanto, in attesa della decisione dell’Udc (per l’Ncd Testa ha già deciso di candidarsi autonomamente), che dovrebbe decidere domani (per giovedì infatti è stata prevista un’altra riunione), ieri Mascia ha incassato ufficialmente l’appoggio di Fratelli d’Italia e di Pescara Futura. Quindi, il passo indietro di Masci è definitivo e lascia campo libero al sindaco uscente. «L’appello all’unità viene rilanciato», ha sottolineato Pagano al termine dell’incontro. «Sarebbe un suicidio politico andare divisi in due alle elezioni». (VdL)di Vito de Luca wPESCARA Il dado è tratto: Il presidente della Provincia, Guerino Testa, ha deciso di candidarsi alla carica di sindaco alle prossime elezioni amministrative. Con tanto di manifesti 6 per 3, che ieri sono apparsi in città annunciando la manifestazione di venerdì prossimo al Circus, con uno slogan che non lascia spazio a dubbi: «Si parte!». Presidente Testa, dunque si è voluto candidare a tutti i costi? «No, questa non è una candidatura a tutti i costi, né è un capriccio. Non è neanche qualcosa di estemporaneo, come neppure qualcosa nata dall’aggi al domani. È una candidatura non ostacolata dal centrodestra. Ed è sorta nel rispetto dei ruoli verso il sindaco uscente, Luigi Albore Mascia». Dunque avallata da Nazario Pagano, il coordinatore regionale di Forza Italia? «Pagano, che ha esperienza, e che è uno che quando si candida fa incetta di voti, sa quale sarebbe la candidatura migliore per Pescara». Ma non crede che Albore Mascia, in quanto sindaco uscente, avesse una priorità? «Perché è sindaco? No. Ma attenzione, qui non sto esprimendo un giudizio sulla persona. Io verso Luigi nutro stima e rispetto, considerazioni le quali sono rimaste intatte e che ritengo reciproche. Qui il giudizio è politico. E va detto che quando è stata riproposta la sua candidatura, all’interno del centrodestra ci sono stati dei mugugni. Mugugni che tutt’ora permangono». Pertanto lei non giudicherebbe positivamente i cinque anni appena trascorsi amministrativamente? «Molte scelte della giunta Mascia sono state giuste e anch’io le avrei compiute. Tuttavia questo è il passato e io guardo al futuro. Io voglio una Pescara più europea e più dinamica». D’accordo. Però si dice che lei abbia stretto un patto col centrosinistra: si candida, sapendo di perdere contro Alessandrini, per ottenere la poltrona di presidente del consiglio comunale. «Sono solo follie. Io sono di centrodestra e rimango tale. Queste dicerie da social network le reputo dei meri tranelli: io mi candido per diventare sindaco, non per fare il presidente del consiglio». Ma una ricucitura nel centrodestra è ancora possibile? «Io me la auspico. Naturalmente se si converge sul mio nome candidato sindaco». Intanto venerdì «Si parte!», con la manifestazione del Circus, dove chiamerà a raccolta il suo popolo. «Non si tratta del mio popolo. L’appello è a tutti e sarà un’occasione per stimolare i cittadini. Io conosco le problematiche della città e allo stesso tempo voglio ascoltare i progetti dei cittadini. Il mio programma prevede partecipazione e condivisione. E c’è da dire che lunedì scorso ho già incontrato gli appartenenti ai circoli cittadini del Nuovo centrodestra, i quali, in tutta la provincia, arrivano ad essere 120».