TERAMO - La Procura di Teramo ha chiuso l'indagine su un falso incidente tra un mezzo Arpa e un'auto avvenuto la scorsa estate. Più che di un falso incidente si tratta in realtà di un incidente vero, ma solo in parte. Lo scontro, infatti c'è stato, ma non con le modalità, nei tempi e nei luoghi riferiti dalle persone coinvolte. Persone, sei in tutto, finite nei guai perché avrebbero dichiarato il falso con uno scopo preciso: truffare l'assicurazione e intascare soldi non dovuti proprio dall'agenzia Arpa. Le indagini svolte dalla Polizia stradale, però, hanno fatto "tana" agli aspiranti truffatori finiti sotto inchiesta prima che il raggiro potesse concretizzarsi. Dopo gli accertamenti svolti, la magistratura ha stretto il cerchio attorno ad uno dei coinvolti: l'autista del mezzo Arpa, sulla cui testa pende l'ipotesi di falso.
Per gli altri cinque, tra loro la persona alla guida dell'auto ed un sindacalista, la Procura non ha rintracciato elementi concreti da avanzare una ipotesi accusatoria forte ed ha così chiesto l'archiviazione. L'avviso di conclusione, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stato invece notificato all'autista Arpa.
L'INCIDENTE VERO A META'. La scorsa estate, lungo viale Crucioli a Teramo, un bus Arpa ed un' auto si urtano. Poca cosa, piccoli danni. L'utilitaria, condotta da una donna, non avrebbe rispettato uno stop finendo così contro il bus.
La dinamica è chiara: autista incolpevole e signora in torto marcio. Eppure nella denuncia presentata all'assicurazione, l'incidente risulta essere avvenuto a Montorio al Vomano. Nella richiesta di risarcimento dei danni, il torto passa all'autista dell' Arpa; la signora passa come vittima di un'imprudenza del conducente di mezzo pubblico; i testimoni che non c'erano spuntano fuori dal nulla.
La ricostruzione non convince gli agenti della compagnia assicurativa. Dopo aver assunto sommarie informazioni, gli agenti decidono di presentare denuncia per truffa alla Polizia. Parte l'inchiesta: le persone coinvolte vengono interrogate.
Davanti agli uomini della polizia giudiziaria della Stradale, sfilano la signora al volante, suo figlio in qualità di testimone, la moglie del figlio, che risulta essere proprietaria della vettura, l'autista dell' Arpa e altre due persone: il responsabile del personale dell'Arpa di Teramo e un sindacalista che svolge il suo ruolo all'interno dell'azienda di trasporto pubblico regionale.
In Questura viene accertato il legame di parentela tra il sindacalista e la signora al volante della vettura incidentata. Viale Crucioli o Montorio al Vomano? Non si riesce a capire dove sia effettivamente avvenuto l'incidente.
Per la magistratura, dopo gli accertamenti, lo scontro c'è stato ma non come e dove raccontato dai coinvolti. L'unica posizione però ritenuta penalmente rilevante è quella dell'autista Arpa che ora rischia il processo.