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Pescara, 25/11/2024
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Data: 27/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Venti anni non sono bastati per vedere la filovia

PESCARA Filò al via o via Filò? Dopo cinque anni di snervante tira-e-molla, siamo al momento topico. I lavori di elettrificazione stanno per partire, il 7 aprile la data fatidica, senza che le criticità segnalate dal comitato regionale Via siano state eliminate. Parliamo delle tantissime barriere architettoniche (documentate nel reportage in pagina), del sottofondo stradale che va rifatto da cima a fondo, e poi del collaudo del percorso, dei filobus, che fra parentesi costano un occhio (1,8 milioni ciascuno, la Gtm deve comperarne sei, il totale fa 10,8 milioni). E su tutto c'è l'elettrificazione, che insieme ai pali e ai fili rappresenta il piatto ricco dell'appalto, 31 milioni a base d'asta poi dimagriti a 25, vinto dalla Balfour Beatty. Non appena la Gtm ha dato l'annunzio vobis sulla tesatura dei fili, il clima sulla strada-parco è tornato elettrico e, fra comitati e singoli cittadini, è tornata pure la voglia di farsi sentire e fioccano gli inviti al Comune di Pescara a fermarsi prima che il pasticcio diventi irreparabile. Alla fine della fiera, la storia della filovia racconta di un progetto vecchio di oltre venti anni (nato nel 1992) che all'epoca poteva essere rivoluzionario, ma che oggi pare largamente superato. Con 60 miliardi di lire si voleva realizzare un trasporto moderno e non impattante dalle porte di Silvi a quelle di Francavilla, 22 chilometri di spot a favore della mobilità sostenibile e contro l'uso improprio dell'automobile. Nel tempo, con gli stessi soldi (60 miliardi sono diventati 31 milioni di euro) si sono realizzati appena sette chilometri e siamo ancora in mezzo al guado. Ma se prima un metro di filovia costava 1.400 euro, oggi ne costa 6.200. Ed i restanti 15 km? Il completamento del primo lotto prevede il passaggio su corso Vittorio Emanuele e l'approdo nella zona università-tribunale, il secondo lotto dovrebbe collegare il centro con la zona ovest fino all'aeroporto. In entrambi i casi, la Gtm giura e spergiura che i soldi ci sono, fra i "risparmi" dell'appalto e i fondi Fas, e garantisce che si arriverà anche al confine sud-nord con Francavilla e con Silvi. Quando tutto ciò era possibile correva l'anno 1992, oggi corre il 2014 e Filò è ancora fermo ai box.

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