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Pescara, 24/11/2024
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27/03/2014
Corriere della Sera
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Fisco: nel 2012 metà degli italiani ha dichiarato sotto i 15mila euro. Cresce il divario tra ricchi e poveri, la Lombardia dichiara i redditi più alti, fanalino di coda la Calabria. I Paperoni: il 5% dei contribuenti dichiara un quarto del totale |
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Nell’annus horribilis della crisi in Italia, il 2012, il 50% dei contribuenti ha vissuto con poco più di mille euro al mese. Il dato è eclatante e fotografa un paese in cui tutte le buste paga si fanno inesorabilmente più sottili (per tutti: dipendenti, autonomi e imprenditori; si salvano i pensionati) ma dove i così detti Paperoni non sentono affatto la crisi: una minuscola fetta di contribuenti, il 5%, dichiara un quarto del totale. E stupirà anche un altro dato, tra quelli raccolti dalle dichiarazioni dei redditi del 2012 e diffusi oggi dal ministero dell’Economia: in Italia possediamo case all’estero per un valore complessivo di 23 miliardi di euro. Intanto, il 90% degli italiani dichiara un reddito fino a 35.819 euro.
I redditi medi
Più di 41,4 milioni di contribuenti hanno assolto nel 2013 l’obbligo della dichiarazione dei redditi. Il numero dei contribuenti risulta in lieve aumento (+0,2%) rispetto all’anno precedente. Secondo i dati, il reddito medio arriva a mala pena ai 20mila euro, per l’esattezza a 19.750 euro (lordi). Ma non è quello che l’italiano “medio” si mette in tasca: «Se si sposta l’attenzione sul reddito complessivo dichiarato dal contribuente mediano, che rispetto alla media non è influenzato da valori outlier (ossia particolarmente elevati) - spiega il Mef - il valore scende a 15.654 euro. Ciò significa che la metà dei contribuenti non supera tale valore». Circa l’80% dei lavoratori autonomi e la stessa percentuale degli imprenditori con contabilità ordinaria dichiara al fisco un reddito inferiore a 20.000 euro. Sotto la stessa soglia sono invece circa il 60% dei dipendenti e il 70% dei pensionati. Dal punto di vista della distribuzione della ricchezza, la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (23.320 euro), seguita dal Lazio (22.100 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con 14.170 euro.
Il divario ricchi e poveri
Un divario fortissimo è quello tra ricchi e poveri: nel 2012 il 5% dei contribuenti con i redditi più alti ha dichiarato il 22,7% del reddito complessivo. Si tratta di una quota maggiore di quella dichiarata da metà contribuenti, quelli con redditi più bassi. Oltre 113.000 contribuenti hanno dichiarato immobili all’estero per un valore di circa 23 miliardi di euro, mentre i soggetti che risultano aver dichiarato attività finanziarie detenute all’estero sono circa 130.000 per un ammontare di 28 miliardi di euro.
Imprenditori più poveri dei dipendenti
Il dicastero di via XX Settembre fa anche un confronto tra le dichiarazioni del 2012 e quelle del 2008, l’anno in cui iniziò la crisi. Gli effetti della recessione sono evidenti. Nel 2012 risultano 350 mila lavoratori dipendenti in meno rispetto al 2008. In compenso i lavoratori autonomi tra il 2008 e il 2012 sono 128mila in più. Tra il 2008 ed il 2012 il reddito medio dei lavoratori dipendenti è sceso del 4,6%, quello dei pensionati è invece cresciuto del 4,6%. Il reddito medio dei lavoratori autonomi è sceso del 14,3%, quello degli imprenditori dell’11%. Gli imprenditori sono più poveri dei lavoratori dipendenti. I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 36.070 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 17.470 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.280 euro, quello dei pensionati pari a 15.780 euro.
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